Migliaro, le case scoperchiate e lo stato d’impotenza: «Danni incalcolabili»
Intanto si valuta la richiesta di calamità per il Comune di Fiscaglia
Migliaro È un sindaco provato, come provato è il suo territorio. Ferito nell’anima, soprattutto durante il sopralluogo di giovedì mattina nel corso del quale Fabio Tosi, in una esperienza comunque pesante, ha potuto constatare di persona, attraverso le testimonianze dei suoi cittadini, di cosa è capace questo folle maltempo che ha già cambiato le nostre vite.
Via Biancolina Sulla “striscia” che coincide con via Biancolina, a Migliaro, si è scatenato il finimondo con vento a velocità inaudite e grandine con chicchi giganti del diametro di una pallina da tennis. Ci sono allagamenti dovuti agli straripamenti dei canali e di alcuni scoli. Proprio mercoledì sera attorno alle 22,15, interviene il sindaco Tosi, «abbiamo iniziato purtroppo a capire guardando il cielo cosa sarebbe accaduto. Alberi che venivano sradicati e che cadevano sulle strade costringendo i vigili del fuoco a intervenire, tetti che volavano via e tutto quello che è accaduto. Adesso stiamo facendo, per quanto possibile, la conta dei danni, che riguardano in particolare Migliaro, e meno Massa Fiscaglia e Migliarino».
I danni I danni, allora. In un territorio che pare non avere pace, il primo cittadino “azzarda” una prima valutazione delle perdite: «Dobbiamo fare una distinzione – spiega – Per quanto riguarda le abitazioni finora ci siamo assestati all’incirca sui 500/600mila euro di danni. Per quello che attiene alle colture, invece – e il tono del primo cittadino si fa più cupo – il valore è sicuramente destinato a essere superiore, direi oltre il milione di euro». A essere falcidiati, in questa parte del territorio di Fiscaglia, sono stati soprattutto i campi di mais e di erba medica. Il dato molto probabilmente non è definitivo poiché le rilevazioni si sono interrotte e riprenderanno nei prossimi giorni sempre con la supervisione del sindaco. Consapevole che tutto è cambiato rispetto a un passato non poi così lontano, e consapevole anche del fatto che ogni temporale d’ora innanzi potrà provocare danni incalcolabili. E parliamo solo di strutture.
Stato di calamità Il primo cittadino è intanto alle prese anche con un’altra incombenza, seppur collegata al discorso danni, quella relativa alla eventuale richiesta di stato di calamità: «Ho già provveduto a inviare alla Protezione Civile (regionale, ndr) una relazione su quanto accaduto. Ora stiamo aspettando di capire come poterci inserire nella richiesta di calamità. Ristori immediati? Non c’è un fondo comunale apposito cui attingere, ma – conclude il sindaco – valuteremo cosa poter fare e come poter muoverci nei prossimi giorni». l