La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caro-energia

Teleriscaldamento, ancora proteste contro Hera. Spunta l’autoriduzione della bolletta

Teleriscaldamento, ancora proteste contro Hera. Spunta l’autoriduzione della bolletta

Proposta in un condominio del centro storico: «Meglio pagare un avvocato»

31 luglio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Nella storia del contenzioso che oppone i cittadini ferraresi a Hera per i maxi-rincari caricati sul servizio di teleriscaldamento compare una nuova forma di protesta: l’autoriduzione della bolletta. L’annuncio va ad arricchire l’ormai corposo dossier della “mobilitazione civile” contro la multiutility che negli ultimi mesi si è espressa con diverse modalità: interviste, comunicati stampa, manifestazioni di piazza e audizioni in Consiglio comunale per culminare negli ultimi giorni con gli esposti all’Autorità garante della concorrenza (Antitrust) che ha aperto un’istruttoria sulle scelte tariffarie della società. Il taglio “autoridotto” della bolletta «contro gli inspiegabili costi del servizio imposti agli utenti del teleriscaldamento» è la proposta che Demetrio Megali, proprietario di un appartamento in centro storico, presenterà all’amministratore e agli altri residenti nella palazzina dove abita durante la prossima assemblea di condominio. «Propoporrò di pagare i costi fissi, per quelli di dispersione e per il consumo applicherei il prezzo “corretto” che era indicato in bolletta prima degli ultimi rincari. Purtroppo il teleriscaldamento, per motivi che restano un mistero, qui ha raggiunto costi insostenibili per gli utenti, con famiglie che devono compiere una scelta drammatica: riscaldarsi o fare la spesa».

Megali abita in un condominio che ospita 11 nuclei. «Molti residenti sono anziani – racconta – e si sono ritrovati con 6-7mila euro da pagare nell’ultima stagione, una somma lontanissima da quanto ha speso negli ultimi mesi una famiglia che si riscalda col gas. Il metano, fra l’altro, è un componente marginale dell’energia utilizzata da Hera per alimentare la rete». Di fatto rappresenta il 10-15% dell’energia immessa, il resto è fornito da geotermia (attorno al 43%, fonte Hera) e dal recupero di calore dal termovalorizzatore. Megali ha anche un motivo particolare che lo spinge a mettere in discussione le bollette del teleriscaldamento. «Ho comprato casa nell’ottobre del 2022 – spiega – e sono entrato nell’appartamento lo scorso marzo, di fatto non ho mai acceso il riscaldamento. Eppure, con zero consumi, fatta la ripartizione dei costi fissi e di dispersione, dovrò sborsare 3.980 euro. È una situazione surreale e inaccettabile. Tutto questo è immorale: per evitare che chi abita ai piani più alti - e che ha dovuto accendere i termosifoni durante l’inverno scorso – dovesse pagare cifre ancora più folli di quelle che ho citato a causa della suddivisione differenziata dei costi di dispersione abbiamo deciso di autotassarci e di ripartirli in modo più equilibrato. Ma nonostante abbiamo spiegato tutto questo ai dirigenti di Hera, che hanno dichiarato pubblicamente di non aver aumentato le tariffe a Ferrara, e nonostante abbiamo sottolineato quanto sia paradossale che l’energia ricavata in buona parte da fonti rinnovabili sia qui molto più cara del gas metano ci siamo trovati davanti a un muro di gomma».

Ai referenti della Spa, che agisce in posizione di monopolio, Megali ha detto che «con quei costi potrei permettermi di comprare una nuova caldaia a gas a condensazione ogni anno. Il teleriscaldamento non è più una scelta conveniente per l’utenza ferrarese».

L’idea di “autoridurre” la bolletta «non è una boutade – ci tiene a sottolineare Megali – Se Hera non spiegherà in modo chiaro e convincente perché qui a Ferrara il teleriscaldamento ha costi fuori mercato proporrò agli altri condòmini di rivolgerci a un avvocato. Credo che non possiamo accettare come cittadini, senza reagire, il comportamento di una società che riserva questo trattamento ai suoi clienti. Chiedere 7-8mila euro a un pensionato per riscaldarsi, con i prezzi dell’energia precipitati ormai da mesi, squalifica un servizio che tutela l’ambiente: l’atteggiamento di Hera spinge i cittadini a guardare altrove». Gli ultimi sviluppi del contenzioso fra utenti “ribelli” ed Hera riguardano gli esposti presentati al Garante della concorrenza da due condomìni aderenti a Rete civica, uno in zona Foro Boario, il “Quartiere”, e uno in corso Porta Po. L’Autorità ha annunciato l’apertura di un’istruttoria. l

Gi.Ca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA