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Il disagio

Boara, ancora sfollata a un anno dal crollo della gru sulla casa: costretta in affitto

Daniele Oppo
Boara, ancora sfollata a un anno dal crollo della gru sulla casa: costretta in affitto

Nelle villette di Boara in attesa delle indagini e dell’accordo tra assicurazioni

04 agosto 2023
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Ferrara Il 17 agosto sarà passato un anno dal crollo della gru sulle villette a schiera di via Copparo, a Boara, al civico 280, durante il nubifragio. Mentre procede l’inchiesta dalla procura per accertare le responsabilità del disastro – che per fortuna non ha fatto morti e feriti -, mentre la maggior parte dei residenti, tra mille intoppi, è riuscita a ritornare nella propria abitazione, c’è chi invece è fuori casa da allora e si deve letteralmente arrangiare con le proprie forze.

È il caso di Barbara Costante, che vive(va) nell’appartamento più colpito dal crollo, dove il braccio della gru ha sfondato il tetto. Dalla sera del 17 agosto non ha più dormito sotto il “suo” tetto e ha dovuto chiamare casa altre sistemazioni. «È ancora fuori casa e paga un affitto di tasca propria. Settecento euro al mese, che si fanno sentire», spiega l’avvocata Serena Coppola, che assiste la signora Costante e parla in sua vece. «Gli aiuti sono stati momentanei, poi si sono fermati, il Comune non ha messo a disposizione un alloggio per il primo mese circa, poi la signora ha dovuto cercare casa, proprio mentre scoppiava tutto il bailamme degli affitti universitari con tutte le difficoltà del caso. Ha due bimbi piccoli e quindi serviva anche una soluzione adeguata». Oltre all’alloggio molto temporaneamente messo a disposizione dal Municipio, c’è stato un altro aiuto arrivato dal fondo di solidarietà, «ma da gennaio non è arrivato più niente», spiega l’avvocata. E’ un tema, quello dell’insufficienza degli aiuti ricevuti, che accomuna anche altre persone coinvolte in questo dramma. Ciò ovviamente aggrava un danno che è già ampiamente grave di suo: l’appartamento, tra tetto distrutto e da rifare, infiltrazioni, muffe, impianti andati, avrà bisogno di una ristrutturazione profonda. E costosa. E un anno dopo i danni collaterali sono cresciuti. «In questo momento – spiega l’avvocata – non abbiamo idea delle tempistiche reali di rientro. Siamo fiduciosi che le assicurazioni intervengano il prima possibile e, almeno per i lavori sul tetto, sembra che siano vicine a un accordo, speriamo si possa partire con i lavori prima dell’arrivo dell’autunno».

«Confidiamo per una soluzione abbastanza rapida, almeno per quanto riguarda il tetto», conferma l’avvocata Irene Costantino, che assiste uno dei due condomìni coinvolti. Le assicurazioni devono ancora mettersi d’accordo sulle relative coperture e sulle differenti responsabilità. Vero è che quelle penali non coincidono con quelle civilistiche, ma dalle prime possono sorgere poi questioni collaterali (come una rivalsa). In più va stabilito cosa coprano e un tema che si pone è quello dei danni sopravvenuti a causa dei mancati lavori di riparazione, sui quali c’è ancora più difficoltà nel mettersi tutti d’accordo. Su questo sta lavorando con intensità l’ingegner Marco Rubin – consulente delle parti offese – in modo che si trovi una soluzione che possa soddisfare tutti e che acceleri i tempi che già sono stati fin troppo lunghi. E che chi danno e beffa li ha già visti entrambi, possa trovare un po’ di ristoro, come la signora Costante o come una delle inquiline assistite dall’avvocato Gianni Ricciuti, che ha aperto un sinistro con un’assicurazione perché nell’abitazione che aveva in affitto nel frattempo sono entrati gli sciacalli, che non solo hanno rubato ma hanno anche deturpato la casa. l

Daniele Oppo

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