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Banda sfrattata a Berra: le dimissioni dopo la rabbia

Banda sfrattata a Berra: le dimissioni dopo la rabbia

Il direttore Cobianchi subito seguito dal presidente Cavallina

12 agosto 2023
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Berra Lo sfratto da parte dell’amministrazione comunale di Riva del Po dai locali dove alloggiava la Banda intercomunale di Berra e Mesola ha lasciato l’amaro in bocca un po’ a tutti. Da decenni la Banda usufruiva di un ufficio di proprietà dell’amministrazione comunale, a ragione veduta visto che la Banda è anche comunale, ma nei giorni scorsi è stata messa alla porta. Una decisione comunicata via lettera a Giancarlo Cobianchi, fondatore e vero polmone senza il quale la Banda non avrebbe potuto “respirare” in questi quasi 50 anni di gestione. L’indignazione del fatto è stata espressa da più parti, compreso dalla consigliera di minoranza Daniela Simoni: «Ciò che ha profondamente amareggiato Cobianchi è stata la comunicazione di sfratto inviata senza preavviso, senza alcuna spiegazione e senza un confronto diretto. In più a suo carico lo sgombero degli strumenti e dell’arredo, senza tener conto che per età e mancanza di mezzi è impossibilitato a rimuovere tali oggetti. Ciò è stato vissuto come un affronto insanabile».

La solidarietà a Cobianchi è stata pressoché unanime, persona stimata e ben voluta, dove tutti in paese sanno quanto Cobianchi abbia speso di suo per mantenere viva questa tradizione. Le sue dimissioni dalla Banda sembrano essere l’annuncio di una chiusura, della fine di qualcosa di bello. «Non posso che confermare lo stato d’animo espresso da Cobianchi. Infatti mi sono dimesso insieme a lui – ci dice Diego Cavallina, presidente della Banda ed ex sindaco di Berra –. Ma la cosa che più offende è la fredda intimazione della riconsegna delle chiavi senza una motivazione ufficiale da parte di un funzionario mai smentito dagli amministratori. Si parla (in termini ufficiosi) di locali non a norma e della ipotesi di un grande cantiere di restauro con modi e tempi irreperibili in atti ufficiali. D’altronde è stata la stessa sorte toccata ad altre associazioni di volontariato ospitate nella stessa sede».

Lo stesso Cavallina aggiunge: «Lo sdegno dei cittadini di Berra è grande. Tutti hanno sempre sentito la Banda come una eccellenza culturale del paese. Per adoperare una immagine identitaria, si potrebbe dire che la Banda musicale di Berra, fondata nel risveglio della cultura popolare musicale dopo l’unità d’Italia ai tempi del Comune di Copparo e dopo aver prosperato per più di un secolo nel Comune di Berra, è stata affossata dal neonato Comune di Riva del Po».

Secondo indiscrezioni, pare che l’amministrazione comunale abbia proposto a Cobianchi una sede alternativa. Nei prossimi giorni ne sapremo di più, perché il sindaco Andrea Zamboni dovrebbe intervenire sulla vicenda. l

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