Ferrara

Conta dei danni

Cento, l’appello dopo la grandinata: «Aspettiamo gli aiuti»

Beatrice Barberini
Cento, l’appello dopo la grandinata: «Aspettiamo gli aiuti»

Nuovo appello della Confesercenti dopo il maltempo: «Cittadini e imprese vanno sostenuti, muoversi subito»

15 agosto 2023
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Cento «È necessario che il Governo aiuti concretamente cittadini e imprese dell’Alto Ferrarese e della Romagna colpite da alluvioni e grandine». Condividendo l’appello lanciato dagli amministratori dei territori colpiti dalle calamità naturali, è la presidente di Confesercenti Alto Ferrarese, Edi Govoni ad unirsi, proprio in questi giorni ferragostani, alla corale richiesta di veder riconosciuti in tempi ristretti strumenti e risorse che consentano di far ripartire le attività: «Dall’Alto Ferrarese alla Romagna, gli eventi climatici hanno spazzato via la spensieratezza estiva. Per questo motivo – sostiene la presidente Govoni –, desidero mantenere acceso l’interesse, rivolto alle imprese e ai cittadini, colpiti dal fortunale abbattutosi il 22 luglio scorso. Una condizione che tocca una parte dell’Alto Ferrarese, coinvolgendo con forza distruttiva, ancora alcune zone del ravennate, a loro volta profondamente danneggiate con l’alluvione di maggio».

I danni Le aree dell’Alto Ferrarese, colpite dalla grandinata, ad una prima stima validata dai sindaci coinvolti ammonta a svariati milioni di euro, stimati fra danni a privati e ad imprese. «In queste aree è compromessa tutta l’attività agricola – in questo caso si fa riferimento a “stato di calamità” – e risultano danneggiate le strutture immobiliari delle imprese». Tanti i danni anche alle abitazioni dei cittadini residenti: tetti, lucernai, pensiline, finestre, porte, completamente ammalorate. A ciò si aggiunge un elemento di uso comune, l’auto, indispensabile per gli spostamenti, per raggiungere il luogo di lavoro, per gestire i figli, per recarsi all’ospedale ed in ogni luogo per fare le commissioni familiari. A seguito della grandinata, sono inutilizzabili».

A fronte di una fotografia di questo genere, Govoni ritiene condivisibile la preoccupazione che si riversa nel mondo del commercio al dettaglio: «La tendenza è quella di contrarre i consumi per far fronte alle spese di riparazione. Ripristini che, come ad esempio accade per le tegole, le tapparelle e i vetri auto, non saranno repentini, a causa dell’esaurimento dei materiali».

Per questo Confesercenti Alto Ferrarese ribadisce di «condividere la grande preoccupazione manifestata dai sindaci dei territori colpiti, per l’entità dei danni subiti, e al contempo di sostenere «la richiesta rivolta al governo centrale di un aiuto concreto ai cittadini e di strumenti e risorse per far ripartire le attività. A fronte di una rilevazione danni stimata sui 200 milioni di euro fra strutture pubbliche e private dell’intera area emiliano-romagnola, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha chiesto lo stato di emergenza. È stato inoltre istituito con il Dipartimento nazionale di protezione civile, una procedura sperimentale, per le misure di immediato sostegno ai nuclei familiari interessati dall’alluvione».

Dopo il sopralluogo di Bonaccini a XII Morelli, la presidente di Confesercenti Alto Ferrarese entra poi nel merito dei possibili ristori per chi ha avuto danni dall’eccezionale grandinata del 22 luglio scorso.

Gli aiuti «L’aiuto della Regione agli alluvionati consiste in un primo acconto – contributo di tremila euro, con la possibilità di arrivare fino a cinquemila euro, predisposizione perizia asseverata, contributo forfettario di 750 euro. Nel corso della visita nel territorio centese colpito, Bonaccini ha poi ipotizzato di poter estendere tale strumento anche per queste aree, attuando lo stato di emergenza regionale. Intanto, la Regione ha stanziato un primo intervento di tre milioni di euro, possibilmente a fondo perduto per i privati».

Anche Confesercenti Alto Ferrarese lancia un’ipotesi realizzabile nell’immediato: «L’istituzione da parte degli istituti preposti, di “finanziamenti ponte” con tassi agevolati a garanzia pubblica che permettano alle aziende di ripartire». Nella consapevolezza che ancora una volta l’Emilia Romagna è chiamata ad una dimostrazione di forza morale e produttiva, Govoni si dice convinta che «i cittadini e le imprese emiliano-romagnoli sapranno dimostrare il loro valore anche in questa situazione. Ma al contempo ritengo sia necessario il sostegno dallo Stato centrale», chiude Govoni.l

Beatrice Barberini

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