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Cultura, risorsa economica: il settore è in crescita a Ferrara

Cultura, risorsa economica: il settore è in crescita a Ferrara

Più di ottomila le imprese della provincia attive in questo campo. Un rapporto stretto e sinergico anche con il turismo e l’enogastronomia

18 agosto 2023
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Ferrara «Cultura e bellezza sono tratti identitari radicati nella società e nell’economia ferrarese. Sono più di 8.000 le imprese della nostra provincia che dalla cultura traggono linfa creativa e competitività: design, architettura e comunicazione, che sviluppano servizi per altre filiere e veicolano contenuti e innovazione nel resto dell’economia, dal turismo all’enogastronomia fino ai servizi e manifatturiero». Così Paolo Govoni, vice presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, a commento dei dati del tredicesimo Rapporto 2023 “Io sono cultura”, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere.

Una filiera – evidenzia il Rapporto - in cui operano soggetti privati, pubblici e del terzo settore, che nel 2022 ha generato complessivamente un valore aggiunto pari a 95,5 miliardi di euro, in aumento del +6,8% rispetto all’anno precedente e del +4,4% rispetto al 2019. Torna a crescere anche l’occupazione, tanto da recuperare gli oltre 43 mila posti di lavoro che si erano persi nell’anno precedente: sono 1.490.738 i lavoratori dell’intera filiera, con una variazione del +3,0% rispetto al 2021, a fronte di un +1,7% registrato a livello nazionale. Le imprese culturali impiegano più di 21 mila tra dipendenti, interinali ed esterni (il 2,3% del totale delle risorse umane retribuite operanti nell’intero universo del non-profit).

Ma la cultura, per l’Italia e per la nostra provincia, è anche un formidabile attivatore di economia. Complessivamente, per ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle attività culturali e creative se ne attivano altri 1,8 in settori economici diversi, come quello turistico, dei trasporti e del made in Italy, per un valore pari a 176,4 miliardi di euro. Complessivamente culturale e creatività, direttamente e indirettamente, generano valore aggiunto per circa 271,9 miliardi di euro (15,9% economia nazionale). Dal Rapporto, inoltre, emerge la maturazione dell’interesse per i temi ambientali. Un tema che permea a vari livelli i settori, le loro governance e i modelli relazionali, dalla crescente necessità di misurare gli impatti nei processi culturali e creativi alla creazione di figure professionali in grado di prendere decisioni strategiche nella direzione della piena sostenibilità, fino a reti tra organizzazioni e nuovi prodotti e servizi.

Su quest’ultimo aspetto, l’architettura e il design si rivelano particolarmente virtuosi: da un lato, il mondo dell’architettura e delle professioni tecniche sta facendo i conti con i bonus edilizi. Dall’altro, i progettisti sono chiamati a tradurre l’emergente consapevolezza ambientale in una nuova comprensione progettuale, attraverso la riciclabilità, il riuso, meno sprechi, l’utilizzo di materiali migliori e vicini.l

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