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Scuola per adulti a Ferrara, l’intrigo-sede: spunta l’ipotesi Coldiretti

Stefano Ciervo
Scuola per adulti a Ferrara, l’intrigo-sede: spunta l’ipotesi Coldiretti

Sopralluogo a Chiesuol del Fosso, il Comune disponibile ad acquistare. Mesi per il trasloco, l’Iti dovrebbe ritardare l’occupazione di via Ravera

20 agosto 2023
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Ferrara È ormai diventata l’intrigo dell’estate la vicenda dello sfratto alla scuola per adulti Cpia, una realtà statale da 2mila iscritti che a tre settimane dall’inizio delle lezioni non sa ancora dove tenere le lezioni. L’ultima soluzione spuntata in pieno agosto coinvolge infatti le mosse immobiliari della Coldiretti, i lavori del Pnrr e la sorte di una decina di classi di un altro istituto, l’Iti Carpeggiani.

Prima del periodo ferragostano la dirigenza del Cpia ha partecipato ad un sopralluogo, con l’amministrazione comunale, nella sede storica della Coldiretti, un enorme edificio diviso in due con i “cugini” di Confagricoltura, in via Bologna a Chiesuol del Fosso. La proposta avanzata dal Comune è di trasferire la sede del Cpia nei 1.200 metri quadrati di proprietà Coldiretti, dopo aver acquistato metà dell’edificio ed aver effettuato i necessari lavori di adeguamento. Quei locali sono da decenni occupati da uffici e vanno dunque adattati, e qualche settimana di lavori serve: c’è il problema aggiuntivo dell’altezza delle stanze, inferiore a quella prevista per aule scolastiche, per cui l’unica strada sarebbe andare avanti per qualche anno in deroga, individuando nel frattempo una soluzione definitiva. «Noi abbiamo garantito al Comune la massima disponibilità - spiega il direttore di Coldiretti, Alessandro Visotti - perché ci rendiamo conto dei tempi molto stretti. Parte degli uffici sono già ospitati in via Contrari, è però pronto il progetto di trasferimento dell’intera sede nella zona di via Hirsch, e per attivarlo non servirebbe molto tempo. Diciamo che prima di Natale potremmo essere operativi nella nuova sede, se si deciderà di andare avanti con questa soluzione».

In uno scenario realistico, dunque, il trasloco del Cpia potrebbe avvenire durante le vacanze di fine anno: nel frattempo c’è l’ipotesi di un rallentamento dei lavori Pnrr alla sede Iti, la cui coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico aveva costretto le istituzioni a trasferire una decina di classi da via Pontegradella a via Ravera, proprio al posto del Cpia. Secondo questo schema, dunque, tutto resterebbe così com’è fino al termine dell’anno solare, ma bisogna verificarne la compatibilità anzitutto con la programmazione Pnrr.

In queste settimane si sono fatte avanti altre ipotesi: ci sarebbe ad esempio la disponibilità del Liceo classico a liberare per il Cpia una decina di aule del complesso Ginevra Canonici, ma solo per pomeriggio e sera, il che vorrebbe dire rinunciare all’utenza del mattino, fatta in gran parte di badanti che hanno a disposizione solo quelle fasce orarie. C’è poi l’idea di don Domenico Bedin, secondo il quale «si potrebbe utilizzare come sede l’ex scuola infermieri di via Carlo Mayr, di proprietà Asl. La scuola per adulti è un tassello fondamentale per l’accoglienza degli stranieri». l

Stefano Ciervo

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