Ferrara, la protesta: «Dimesso dal pronto soccorso con un ticket di 100 euro»
Ospedale Sant'Anna, l'esperienza di un ex consigliere comunale di Cento. Conto salato per visite ed esami. «Pochi giorni prima accesso gratuito»
Ferrara «Forse ci sarà da pagare un piccolo ticket». La misura delle cose, è noto, è opinabile e legata a valutazioni anche personali. Ma quando ha letto l’importo del bollettino consegnatogli dal personale del pronto soccorso dell’ospedale di Cona, Marco Pirani, ex consigliere comunale di Cento, non ha avuto dubbi e ha ritenuto che quella cifra potesse essere definita in altri modi, certamente non «piccola». Ha quindi deciso di condividere la sua irritazione sulla piazza social di Facebook: «Dopo quasi 8 ore in “pronto” soccorso ecco un bel bollettino da pagare di 100 €, per fortuna che la sanità in Italia è gratuita. A questo punto sarei curioso di sapere le tariffe del Ps privato, perché per qualche euro in più un pensierino lo avrei fatto».
La storia che ha raccontato ieri alla “Nuova” inizia l’11 agosto, con un accesso al pronto soccorso dell’ospedale di Bentivoglio (Bo) per i sintomi di un’infezione, la patologia successivamente diagnosticata.
Pirani, 32 anni, da tempo si è trasferito a San Pietro in Casale (Bo) e il suo ospedale territoriale di riferimento è quello di Bentivoglio. Nel presidio felsineo, però, non è presente il reparto specialistico per il trattamento della patologia lamentata dal paziente. Che domenica 13 agosto – con sintomi persistenti – ha quindi scelto di recarsi al Sant’Anna. Un consulto senza intoppi: «Era domenica, non c’erano tanti pazienti in attesa e l’accesso è stato piuttosto veloce. Mi è stata prescritta una terapia e sono tornato a casa».
Ma l’infezione non ha fermato il suo corso. Con una situazione peggiorata rispetto a qualche giorno prima Pirani è tornato al Sant’Anna, venerdì 18 agosto, con una sala d’attesa più affollata della domenica precedente. Il consulto includeva un paio di visite, un esame strumentale e le analisi del sangue: il percorso diagnostico è stato completato in sei ore (le otto del post sono un errore di battitura). Poco prima delle 19.30 al paziente è stato consegnato il referto con una nuova prescrizione. Assieme, però, ad un bollettino da 100,50 euro che non si aspettava. «La domenica prima ero stato dimesso senza bollettino, venerdì è andata in un modo completamente diverso», racconta. In effetti la diversità di trattamento tra i due accessi è da chiarire. La somma invece è corretta: 25 euro per la visita in pronto soccorso, 23 per la visita specialistica, 31,50 per un’ecografia, 21 per le analisi del sangue.
«Ero un codice azzurro (in ingresso, ndr) – scrive Pirani – e sono tornato in ospedale su indicazione del medico di base». L’imposizione del ticket però viene stabilita sulla base della diagnosi (in uscita dal Ps, quindi) e del numero e tipologia delle prestazioni ricevute. In passato, per l’accesso ritenuto inappropriato, si pagavano 25 euro ma da tempo a quella cifra vengono sommati i costi delle altre prestazioni effettuate (con prezzi calmierati). In questo modo si possono raggiungere importi anche più alti di quello pubblicato da Pirani e che hanno già sollevato le proteste degli utenti. l
Gi.Ca.
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