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Ferrara, i sindacati al Comune: «Troppo caldo in ufficio, problema di sicurezza»

Ferrara, i sindacati al Comune: «Troppo caldo in ufficio, problema di sicurezza»

In questi giorni allo Sportello unico e in Ragioneria si registravano quasi 33° e negli uffici della Biblioteca Ariostea si sono raggiunti i 36°

23 agosto 2023
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Ferrara Non sono solo stradini e muratori a maledire le temperature record di questi giorni (ieri quasi 37°). Tra i lavoratori in difficoltà ci sono anche i funzionari del Comune. «La famosa iscrizione sulla porta dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri ben si presta per il Comune di Ferrara: infatti sono ormai innumerevoli le segnalazioni che lamentano temperature elevate all’interno degli uffici e che ad oggi non hanno trovato soluzione» scrivono Silvia Pivetti (Fp Cgil), Mariarosa Rea (Cisl Fp) e Davide Covi (UilPl). In questi giorni allo Sportello unico e in Ragioneria si registravano quasi 33° e negli uffici della Biblioteca Ariostea si sono raggiunti i 36°, «in barba non solo al buon senso ma anche alle disposizioni in materia di sicurezza sul posto di lavoro». Strano, annotano i sindacati, che il Comune emani un’ordinanza sulla sicurezza del centro sociale La Resistenza, «e scelga di ignorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti e la loro sicurezza».

Le alte temperature negli uffici è solo uno dei temi legati alla sicurezza segnalati «da tempo al Comune di Ferrara senza ottenere risposte concrete; stiamo infatti ancora aspettando riscontro, tra l’altro, sulle tutele previste per i lavoratori e le lavoratrici che negli anni hanno prestato servizio nella scuola dell’infanzia “I Girasoli” dove recentemente è stata rilevata la presenza di amianto; sui percorsi formativi obbligatori per l’utilizzo in sicurezza delle nuove dotazioni del personale della Polizia Locale e per la gestione in sicurezza delle persone sottoposte a fermo presso i locali del nuovo Comando di via Tassoni; la verifica dell’entità del rischio insito nell’attività lavorativa del personale docente e non docente dei servizi educativi; e le misure adottate per la tutela della salute dei lavoratori esterni durante le ondate di caldo estremo. Due pesi e due misure?». 

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