Ferrara

Il caso

Migranti a Ferrara, posti occupati e spuntano le prime tende

Stefano Ciervo
Migranti a Ferrara, posti occupati e spuntano le prime tende

Da domenica “camping” per otto nella struttura gestita da don Bedin: «Soluzione temporanea»

22 agosto 2023
2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara «Finora il sistema sta reggendo e trova posto a i migranti. I nuovi arrivi? Dipendendo dal piano di distribuzione del Viminale». È laconico e rigidamente istituzionale il commento del prefetto Rinaldo Argentieri ai rinnovati allarmi migranti, provenienti soprattutto da Bologna. Il bando per 30 posti a disposizione di minori non accompagnati è ancora aperto, quindi nemmeno su questo aspetto particolarmente delicato è possibile trarre conclusioni.

Fatto sta che gli arrivi continuano anche sul territorio ferrarese e le difficoltà a trovare nuovi alloggi anche da parte di realtà consolidate dell’accoglienza stanno aumentando. Ne è prova la soluzione escogitata da don Domenico Bedin, domenica scorsa, per ospitare otto nuovi migranti, una famiglia tunisina con tre adulti e cinque minori. «Li stiamo accogliendo in due tende tirate su in un cortile in via Palmirano, si tratta di una sistemazione del tutto provvisoria - tiene a sottolineare il sacerdote - Nel giro di poco tempo spero proprio di trovare per loro un tetto, grazie ad un “giro” di migranti che coinvolge un’altra famiglia oggi ospitata da noi e destinata al programma Sai». Non siamo certo alle tendopoli paventate dal governatore Bonaccini, ma la spia si è accesa. I tunisini, nazionalità protagonista dell’ondata estiva, erano arrivati la scorsa settimana via nave, e sono stati presi in carico da don Bedin con un preavviso strettissimo («alle 21 del sabato, abbiamo trovato pullman e autista in poche ore»), come succede in situazioni di necessità impellente. Risulta che anche alla Caritas nelle stesse ore siano arrivati nuovi migranti, una donna con un bimbo, e la conta potrebbe non essere finita qui.

L’emergenza-posti si attenuerà solo a settembre, quando il sistema di accoglienza composto da coop e associazioni di volontariato dovrebbe riuscire a mettere a disposizione un centinaio di nuovi letti, un numero sufficiente ad affrontare ulteriori ondate. Resta certo aperta la questione dei minori non accompagnati: i cinque ragazzi arrivati la scorsa settimana a Ferrara sono stati segnalati in Questura, per ora sono ospitati in un Cas e non in strutture specifiche, anche se si cerca sempre di evitare la commistione con gli adulti. Senza un maggiore impegno da parte degli enti locali, è il pensiero di don Bedin, «sarà difficile risolvere questo problema: bisogna evitare il muro di gomma».

La postilla è che questi migranti potrebbero diventare molto rapidamente manodopera per le nostre aziende, «ho la coda di agricoltori alla mia porta - aggiunge il sacerdote - tutti mi chiedono di poter impiegare subito i maggiorenni: non si può, mi tocca di rispondere, sono appena arrivati e non hanno i documenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA