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Lido Nazioni, Degli Innocenti: i maestri giostrai che fanno divertire dall’800 a oggi

Nicola Vallese
Lido Nazioni, Degli Innocenti: i maestri giostrai che fanno divertire dall’800 a oggi

Viaggio nella storia di una famiglia speciale

24 agosto 2023
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Lido Nazioni L’autoscontro e le attrazioni del gruppo Degli Innocenti, gestore di una delle tre aree del Luna park del Lido Nazioni, saranno in funzione sino ancora nel mese di settembre, così come la gran parte delle giostre presenti resterà disponibile per i turisti sino al 30 settembre, grazie alla speciale autorizzazione ottenuta dal Comune di Comacchio, dopo l’empasse burocratico partito il 3 agosto, in seguito al sopralluogo serale della Polizia locale. Come si ricorderà, seguirono alcuni giorni di chiusura, disposti attraverso una diffida notificata dalla stessa Polizia locale lagunare, sino alla schiarita intervenuta il 7 agosto, dopo i tre incontri in municipio convocati dal dirigente ai Lavori pubblici, Daniele Cavallini. Per la gioia dei turisti giovani e meno giovani, la felice risoluzione del caso, sfociata nella immediata riapertura del Luna park, era stata annunciata già nel pomeriggio di lunedì 7 agosto dagli altoparlanti degli stabilimenti balneari.

Che storia Una delle attrazioni simbolo della località costiera è tornata così a far vivere ai turisti emozioni e divertimento in questi ultimi giorni di agosto.

D’altronde, le giostre hanno sempre avuto un fascino quasi immortale e trasversale. Chi, da bambino, non è mai salito almeno una volta sulla ruota panoramica o sugli autoscontri? E chi, da adulto, non ha accompagnato i propri figli rievocando i bei momenti trascorsi? Sono tutte emozioni che la famiglia Degli Innocenti conosce bene, dato che ha visto passare intere generazioni nei propri luna park. Per conoscere le origini di questa antica stirpe di giostrai bisogna scavare fino a qualche decennio dopo l’Unità d’Italia, quindi bisogna andare indietro fino all’800. La nostra nazione, da poco fatta, aveva voglia di balocchi e divertimenti, non immaginando che di lì a poco si sarebbe trovata a dover affrontare due devastanti guerre mondiali. Cesarino Degli Innocenti, ultimo di otto figli, ebbe il compito dal padre Guglielmo di portare avanti la tradizione e proprio lui ricordava, fra i vari aneddoti, il nonno che all’epoca girava per i vari paesini con il suo tendone. Veniva chiamato “Gabinetto Africano”: lui, dopo essersi truccato ad hoc, fingeva di mangiare una gallina viva e di piegare un ferro di cavallo coi denti. Viene un po’ alla mente quello che avveniva nel vecchio West, ovviamente si parla di altri tempi, di un’epoca in cui anche l’Italia guardava con interesse al colonialismo e il Continente nero era ancora qualcosa di misterioso e sorprendente. Per attirare ancora più pubblico arriva l’intuizione di comprare una giostrina coi cavalli, di quelle che si vedono ancora in qualche parco pubblico e che è stata recentemente (e con grande successo) recuperata e restaurata da Medea Degli Innocenti. Al nonno subentra Guglielmo, che apporta qualche cambiamento acquistando un mezzo di locomozione, il camion, che soppianta il cavallo e permette spostamenti più celeri nelle varie piazze emiliane.

Grande amore Tocca poi a Cesarino ereditare la professione del padre e, durante uno degli spostamenti di lavoro, scoppia l’amore con Guglielmina in una storia che potrebbe essere la trama di un film. Lei, figlia di benestanti genitori, lui figlio di una famiglia di giostrai: i due decidono di vivere la loro relazione nonostante il parere avverso della famiglia di Guglielmina. Lei non vuole sentire ragioni e neanche i carabinieri, mandati dai genitori, riescono a dissuaderla. Ci troviamo nell’era post bellica del secondo conflitto mondiale, più precisamente nel 1959 e la giostra con i cavalli fa ancora parte delle attrazioni della famiglia Degli Innocenti ma, come sempre avviene quando c’è di mezzo il progresso, risente degli anni e inizia a diventare obsoleta. Ormai il divertimento che va per la maggiore sono gli autoscontri, a scapito del cosiddetto “carosello”. Ma Guglielmina non vuole saperne di vendere tale attrazione che aveva portato vanto, lustro e fortuna alla famiglia. Viene così realizzato un capannone atto a ospitare l’attrazione per proteggerla dagli agenti atmosferici e perché, non si sa mai, un giorno potrebbe tornare in auge. Ci vede giusto. L’attrazione recuperata da Medea, infatti, attira non solo il pubblico ma anche l’interesse di qualche regista, come a esempio Tinto Brass che la vuole utilizzare nel film “Miranda” con Serena Grandi.

Il resto è storia. La storia di una famiglia di origine veronese che continua a intrattenere (da) intere generazioni e a Lido Nazioni lo farà ancora sino al prossimo mese di settembre. l