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Ferrara, bagnini salvano un bimbo di 4 anni che rischia di annegare

Stefano Balboni
Ferrara, bagnini salvano un bimbo di 4 anni che rischia di annegare

Attimi di ansia nella piscina di via Beethoven. Il racconto: «Così lo abbiamo recuperato»

25 agosto 2023
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Ferrara Dramma sfiorato ieri pomeriggio nella piscina di via Beethoven. Erano circa le 15, 30 e, complice il gran caldo, la piscina era piena di persone, molte delle quali bambini. Ad essere presa d’assalto in particolare è stata la vasca esterna, a margine della quale è presente uno scivolo. Alta la soglia di attenzione da parte degli esperti bagnini. Nonostante l’alto afflusso, legato anche alla presenza di giovanissimi dei centri ricreativi estivi, tutto sembrava procedere per il meglio, ma i pronti riflessi e la lunga esperienza di David Vecchiattini sono stati attirati da un’ombra sul fondo della piscina. Un particolare che l’assistente bagnante non si è lasciato sfuggire e al quale ha prestato subito la massima attenzione.

Vecchiattini, proviene da Lagosanto, ed è un assistente bagnante di 35 anni con circa 20 anni di esperienza. Si è tuffato immediatamente e in pochissimi secondi ha riportato in superficie un bambino di 4 anni. Il bimbo si trovava all’interno dell’impianto natatorio accompagnato dal padre, il quale pare non si fosse accorto dell’attimo di difficoltà del figlio nel risalire in superficie. «Non respirava più e aveva le labbra viola e ho iniziato immediatamente le procedure di soccorso previste», racconta visibilmente emozionato il bagnino. In suo aiuto un’altra bagnina, Rita Zecchi, la quale ha lanciato l’allarme alla centrale 118 di Bologna e portato il Dae (defibrillatore semiautomatico esterno) al collega. «Ho proseguito nelle manovre di rianimazione eseguendo le insufflazioni e iniziando il massaggio cardiaco», prosegue Vecchiattini nel racconto. «Non c’è stato bisogno di utilizzare il Dae perché il bambino ha iniziato a vomitare acqua e respirare spontaneamente e fortunatamente è andato tutto bene», conclude David Vecchiattini. Nel frattempo il personale del 118 ha raggiunto la piscina con ambulanza e automedica, ma fortunatamente il grosso del pericolo era passato. I sanitari, dopo avere effettuato i controlli sullo stato di salute del piccolo lo hanno trasportato in ambulanza al pronto soccorso di Cona con codice di massima gravità. Dopo le prime cure nel reparto di emergenza il bimbo è stato ricoverato nel reparto di pediatria dello stesso ospedale. All’interno della piscina è intervenuta una pattuglia dei carabinieri che ha raccolto le testimonianze di quanto avvenuto.

Il personale assistente bagnante ha l’obbligo di mantenere aggiornate le competenze relative alle manovre di primo soccorso, alla rianimazione cardiopolmonare ed è abilitato all’uso del defibrillatore semiautomatico esterno. Tali procedure possono diventare fondamentali per trarre in salvo adulti o bambini in arresto cardiaco o sindrome da sommersione. È sempre importante rivolgere la massima attenzione alle regole esposte all’interno degli impianti natatori al fine di rendere più agevole il difficile compito degli assistenti bagnanti, i quali svolgono una importante attività a tutela della salute degli utenti sia in mare che all’interno delle piscine. Ruolo che in questa occasione ha permesso di salvare la vita ad un bambino di 4 anni. l

Stefano Balboni

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