Ferraresi alle prese con vacanze e inflazione: «Cari ristoranti, aerei e autostrade»
C’è chi sta due mesi in barca e chi invece si accontenta della piscina
Ferrara Puglia e Grecia restano fra le mete più frequentate dai ferraresi in vacanza. Molti hanno scelto queste destinazioni per godersi le ferie e curare l’abbronzatura. Qualcuno ha scelto luoghi più vicini e c’è anche chi è rimasto a casa. Come Sergio Pazzi, ex edicolante di Ferrara, che al sole si è esposto in piscina. «Alla Beethoven – racconta, seduto al bar – ed è andata benissimo. Proprio in piscina ho incontrato una persona a cui sono molto legato e che è importante per me. Con l’abbonamento il prezzo di questo servizio è sostenibile. Mentre per altri reperibili in città (l’aperitivo, il ristorante) devo dire che Ferrara in generale è diventata piuttosto cara».
Il tema dei prezzi è un po’ il fil rouge che unisce le esperienze dei residenti che sono andati in vacanza o che non ci sono andati. Il portafogli ne ha risentito, magari solo per alcune voci di spesa: l’inflazione ha di fatto accompagnato molti turisti ferraresi nei luoghi di villeggiatura aggiungendo un pizzico di amaro all’atmosfera serena e piacevole che si vorrebbe associata a questo periodo – breve o più lungo – di lontananza dalle incombenze quotidiane.
Simona Acanfora ha organizzato il viaggio in Grecia in modo da ammortizzare il costo dell’aereo, combinandolo con quello della nave. «Con l’aereo ho raggiunto assieme a un’amica la meta più vicina, da lì mi sono spostata via mare – racconta – La Grecia è molto bella ed è abbastanza conveniente anche sul fronte dei prezzi. Anche l’Italia, devo dire, è molto bella ma è anche più dispendiosa». Sara Gavagna è salita in auto, con famiglia, e si è diretta ai Lidi: andata e ritorno. «Il mare quest’anno è stato bello ma devo dire che è aumentato un po’ tutto, la colazione costa 2-3 euro più dell’anno scorso che, per pranzo o cena, diventano 10 o 15. Anche andare in spiaggia è tutt’altro che economico. Quest’anno non ho potuto spostarmi, sarei andata volentieri in Sardegna». Luca Rubini, commerciante del centro, ha affittato assieme ad amici un casale in Romagna, zona Foreste Casentinesi. «Mi piace la montagna, ci vado volentieri. C’è meno ressa – dice – I prezzi? La Romagna è accogliente anche sul fronte dei costi. E Ferrara resta comunque una città cara». Sabrina Balbaro ha scelto la Puglia, «l’aereo costa troppo: ho viaggiato in auto ma anche l’autostrada ha aumentato le tariffe e se il viaggio è abbastanza lungo il costo si sente».
Per Sara Grego, 43 anni, lo stacco è stato doppio: «Grecia e Londra». Nella capitale britannica il post-Brexit ha lasciato il segno anche nelle tasche dei turisti: «È costosissima, anche per mangiare. Si risparmia sui musei e sui trasporti». Oggi lo studente di biotecnologie, Salvatore Capizzi, parte per Zara. Ieri ha spiegato che per il soggiorno la scelta è caduta su un ostello: «Ci starò tre giorni, è una meta interessante e anche economica». Erus Grandi, 80 anni, ha trascorso due mesi in barca tra Sicilia, isole comprese, Puglia e Corfù. Posti stupendi, i prezzi? Non ho notato cose particolari». Una vacanza che si stacca decisamente - per disponibilità di mezzi e di tempo – da quella del turista medio.
Martina, 26 anni, infermiera ha prenotato in Sardegna. Sui trasporti la mazzata: «Una trentina di euro per l’aereo all’andata, per il ritorno 120. Per mangiare? Sarò in un appartamento con amici, se va male possiamo cucinare noi». Ester Buozzi ha scelto la Puglia. «Bella, certamente – risponde – Le delusioni? Il costo del viaggio in autostrada è aumentato. E poi nei ristoranti si spende un 15-20% in più. Servono più soldi anche per fare la spesa». Chiara puntava la Grecia «ma il costo dell’aereo era troppo alto». Ha quindi virato su Trieste, in un B&B: «Aria fresca, sono stata bene. Direi una buona combinazione». l
Gi.Ca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA