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Argenta, messa e pellegrinaggio nei luoghi di don Minzoni

Giorgio Carnaroli
Argenta, messa e pellegrinaggio nei luoghi di don Minzoni

Don Bertarelli: «Una figura storica che va studiata»

28 agosto 2023
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Argenta Il centenario della morte di don Giovanni Minzoni, ha portato altri due importanti momenti utili per riflettere sulla figura dell’arciprete di Argenta ucciso per mano fascista. Due occasioni vissute con interesse e partecipazione: ieri mattina in Duomo alla celebrazione della messa della domenica; e sabato quando una quarantina di escursionisti argentani è andata a Malga Zebio, sull’altopiano di Asiago, per deporre una targa in quei luoghi dove don Minzoni ebbe il battesimo del fuoco come cappellano militare.

Un comune denominatore lega questi due eventi: il celebrante, ovvero don Sante Bertarelli, l’allora cappellano ad Argenta, oggi, 83enne, aiuto parroco. Durante l’omelia di ieri mattina, prendendo spunto dal Vangelo quando cioè Gesù chiede ai suoi discepoli “Ma voi, chi dite che io sia? ”, si è chiesto se questa frase non vada bene sia per don Minzoni che per gli argentani. «Sono belle le statue, le foto, i monumenti – ha detto don Sante – ma don Minzoni va studiato e per questo servono più approfondimenti perché sono convito che molti, troppi argentani non lo conoscono per quello che era veramente e quindi: Nemo propheta in patria sua che significa nessuno è profeta nella propria patria».

E sabato, grazie alla lodevole iniziativa della sezione argentana del Club alpino, lo stesso don Sante ha celebrato una sorta di messa al campo a crocetta di Zebio. «Assieme a noi del Cai – racconta Linda Campacci, presidente del Club alpino argentano – c’era il sindaco Andrea Baldini con gli assessori Giulia Cillani e Delia Forte. Prima della benedizione, anche se un po’ emozionata per la portata della ricorrenza, ho tenuto a ricordare la figura dell’educatore sottolineando l’importanza di inseguire il sogno del sacerdote di credere nei giovani come linfa del Paese, strumento di novità, ascoltandoli con fiducia e con la convinzione che le idee siano da valorizzare».

Il sindaco Baldini, oltre a complimentarsi con il Cai per l’organizzazione, si è soffermato sui valori e l’importanza che riveste la figura di Don Minzoni per i giovani e per gli argentani ricordando la promozione che possono fare gli stessi giovani per mantenere viva la lezione di vita di don Giovanni, portando avanti ciò che lui affermava e sosteneva. Nel lasciare questo luogo teatro di una guerra d’altri tempi, la presidente Campacci ha rivolto un ringraziamento all’amministrazione comunale di Argenta, al Comune di Asiago per l’autorizzazione per porre la targa (posizionata a fianco a quella esistente), agli scout rappresentati da Davide Mancini, al Cai centrale per il patrocinio a sostegno dell’iniziativa e a tutte le associazioni argentane. l

Giorgio Carnaroli

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