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Casa protetta chiusa, Marrara la rivuole: «Strategia inspiegabile»

Casa protetta chiusa, Marrara la rivuole: «Strategia inspiegabile»

Toschi (Pro Loco): «È un valore con tutti i crismi»

30 agosto 2023
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i Maurizio Barbieri

Marrara Fino a qualche anno fa Marrara era una delle frazioni più importanti del Comune di Ferrara non solo come numero di abitanti, ma soprattutto per la presenza di numerose attività: emblematico, diversi anni fa, la nascita del famoso ristorante “da Ido” che acquisì una notorietà nazionale grazie alla preparazione di ricette a base di rane. Poi, con il passare degli anni, iniziarono a chiudere le varie realtà commerciali compresa anche la filiale Carife, cancellata subito dopo che l’istituto di credito passò sotto il controllo di Bper.

L’ultima realtà che ha chiuso i battenti è stata la casa protetta che ha cessato l’attività lo scorso anno. Si tratta di una struttura che ospitava diciotto anziani ed aveva sede nei locali dell’ex scuola elementare del paese.

«La struttura, realizzata nel 1990, e intitolata a Monsignor Ungarelli, è di proprietà del Comune - spiega Edoardo Toschi presidente della Pro Loco di Bova di Marrara che proprio domenica scorsa ha chiuso con notevole soddisfazione la sagra numero 31 dedicata a rane, lumache e anguille e che ha gestito la struttura fino al 2007 - E mi meraviglio che il Comune di Ferrara non riesca a trovare un gestore. L’immobile possiede tutti gli impianti a norma, è dotata di montaletti ed ascensori. Negli anni sono stati effettuati lavori importanti grazie anche ai fondi stanziati dalla Fondazione Carife così come grazie anche ai proventi delle prime edizioni della sagra. Non riesco proprio a capire che cosa possa essere accaduto. Dopo averla gestita negli ultimi quindici anni i gestori improvvisamente se ne sono andati».

Il tema è già stato portato sul tavolo dell’amministrazione comunale: «Ho parlato della questione anche con l’assessore Alessandro Balboni che è venuto a trovarci durante la sagra al quale ho illustrato altre problematiche che del territorio», annota il presidente della Pro Loco.

E quali sono gli altri temi che agitano il morale dei residenti? Una parte di via Bova è al buio e vi è la presenza di due pericolose curve: «In quel luogo - annota Toschi - vi sono una decina di case tutte abitate con situazioni di reale pericolo. Poi vi è la questione del ponticello sul Primaro tra Marrara e Bova che andrebbe sistemato. L’assessore Balboni ha preso atto della situazione garantendo il proprio impegno soprattutto per quanto riguarda l’attivazione dell’illuminazione pubblica su via Bova mentre per la questione ponticello e soprattutto casa di riposo ha affermati che ne avrebbe parlato con i suoi colleghi di giunta. So bene - conclude Toschi - che il Comune di Ferrara, con le sue oltre quaranta frazioni, è uno dei più estesi in Italia e che noi siamo tra le frazioni più distanti dal capoluogo ma non vogliamo essere dimenticati». l