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Ferrara, centristi con meno spazi: ipotesi lista alternativa

Stefano Ciervo
Ferrara, centristi con meno spazi: ipotesi lista alternativa

In entrambi gli schieramenti movimenti di polarizzazione. Lista Fabbri calamita per i civici. Pd-sinistra-M5s, l’asse si rafforza

30 agosto 2023
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FerraraÈ i centro il vero protagonista trascurato di queste prime schermaglie pre-elettorali. No, il riferimento non è a centro storico, sempre ben presente in ogni dibattito sui concerti, i dehor, lo spopolamento ecc.; ma allo spazio politico del centro, più o meno equidistante dai due poli principali. Il fatto è che per come si stanno delineando le coalizioni verso le Comunali 2024 sembra proprio che lo spazio per i centristi all’interno dei poli si stia restringendo: da una parte si ragiona su una lista Fabbri in grado di prendere i voti di chi quattro anni fa sostenne i civici alleati, e per Forza Italia l’effetto Berlusconi sembra già svanito; dall’altra, il dialogo aperto tra Pd, sinistra e M5s per fare fronte comune già al primo turno rischia di penalizzare Azione e Idv. Il tutto a dispetto di chi continua a ricordare come i centristi abbiano avuto un peso decisivo nelle ultime due elezioni, prima in favore di Tagliani con Serra-Bova e poi per Fabbri con la civica di Maggi.

C’è quindi uno scenario che vede la possibilità di un candidato centrista di alternativa, anche per rendere meno probabile una vittoria al primo turno del favorito sindaco uscente, che toglierebbe spazio negoziale proprio ai moderati.

Centrodestra La chiave qui resta la sorte di Ferrara Cambia, la civica di Andrea Maggi che a distanza di una legislatura dovrebbe quantomeno... cambiare nome, ma in realtà non ha ancora deciso quale direzione prendere. Lo conferma lo stesso assessore, «non abbiamo ancora preso decisioni in chiave elettorale, a breve lo faremo» si è limitato a dire ieri, rimarcando invece che l’associazione di promozione sociale parallela al progetto politico «sta andando molto bene e continua a raccogliere associati». Storicamente, per una civica a Ferrara è difficile fare il bis a distanza di una consiliatura, e non è detto che gli attuali eletti siano pronti a riprovarci. Ad esempio a Palazzo Municipale c’è chi vede possibile un avvicinamento del capogruppo Francesco Carità a Fabbri, cioè della sua civica ipotizzata per tamponare emorragie della Lega ma anche per fare incetta proprio di voti centristi; e la vicinanza di Marco Vincenzi con l’ex sindaco di Bondeno non è certo un mistero.

C’è curiosità poi per le mosse di Riccardo Bizzarri, il sindaco di Masi diventato referente dell’Udc, e della moglie Angela Travagli, assessore alle Attività produttive della giunta Fabbri. Una lista centrista a sostegno dell’attuale sindaco, magari con Travagli capolista, sottrarrebbe ulteriormente spazio ai civici, puntando al loro bottino di oltre l’8% quattro anni fa. In questo caso, assieme al parere di Fabbri, conterà quello di Fratelli d’Italia che con il senatore Alberto Balboni continua a mantenere un ostracismo politico nei confronti di Bizzarri per via dei contrasti nel Comune masese. Proprio la pronosticata crescita di peso Fratelli d’Italia all’interno del centrodestra ferrarese è un ulteriore elemento che rischia di togliere... centralità ai centristi.

Centrosinistra Dinamiche completamente diverse ma scenari simili nello schieramento che fa perno sul Pd. In questi giorni alla Festa dell’Unità di Pontelagoscuro si cercano conferme di quanto filtrato da tavoli e “tavolini” estivi, e cioè un certo feeling programmatico tra i dem, associazioni e partiti di sinistra e il M5s; e il fatto che sia di nuovo emerso il nome di Fabio Anselmo, pur smentito dal segretario dem Alessandro Tagliani, può essere un segnale di ricerca di una candidatura molto gradita all’interno di quest’area.

Non è lo scenario più gradito, comprensibilmente, agli ex terzopolisti ferraresi, Italia Viva ma anche Azione. «A livello locale non bisogna fare tanti discorsi di destra o sinistra, qui bisogna “fare” cose e quindi contano le persone e i programmi - cerca di smarcarsi dagli schemi il coordinatore calendiano, Alberto Bova - Il centrodestra ha già scelto il suo candidato, vedremo il programma ma in questi anni di governo hanno dimostrato di essere i numeri uno per gli spettacoli e la manutenzione ordinaria, mentre qui serve una visione della città a medio-lungo termine, diciamo dieci anni. Ora vediamo cosa possono proporre gli alternativi a Fabbri: non importa se nella coalizione c’è più o meno sinistra, se c’è il M5s, ma appunto candidato e idea di città». In caso non si trovasse la quadra? «In quel caso - ribadisce Bova - sceglieremo un candidato spero assieme a Iv, meglio se donna, ma comunque imprenditore o professionista che abbia dimostrato di saper guidare una macchina complessa come un Comune: sappiamo di non poter vincere così, ma potremo almeno intercettare tanti astenuti». Più o meno su questa frequenza c’è Italia Viva: «La nostra prima opzione - chiariscono i coordinatori Federico Orlandini e Licia Barbieri - è trovare un’intesa con il centrosinistra, sulla base del programma: un candidato come Anselmo non troverebbe certo opposizioni preconcette, in caso di convergenza sulle cose da fare che partono soprattutto dall’economia. Se dovesse prevalere la spinta populista, che noi d’impostazione liberale contrastiamo, allora studieremmo un’alternativa». l

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