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Dogato, il bar Centrale si rifà il trucco e festeggia 54 anni di servizio

Nicola Vallese
Dogato, il bar Centrale si rifà il trucco e festeggia 54 anni di servizio

Creato nel 1969 è ancora un punto di riferimento per i cittadini

02 settembre 2023
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Dogato Il Bar Centrale di Dogato si prepara a cambiare pelle rinnovando il locale. Ciò che invece rimane intatta è la voglia del titolare, Lamberto Trevisani, di soddisfare la propria clientela portando sempre qualche innovazione e dando qualcosa in più. Non per nulla il locale, situato in piazza 25 Aprile, è conosciuto persino a Genova, grazie all’idea di organizzare partite di biliardo sin dal lontano 1980.

«Tutti i più grandi giocatori sono passati di qua – racconta, non senza una punta di soddisfazione, il titolare – vengono da Pisa, Modena, Bologna per disputare le gare nazionali. I giocatori più bravi che possiamo vedere in televisione hanno fatto tutti tappa nel mio bar».

Ma non sono solamente i 3 tavoli verdi ad aver fatto la fortuna del bar: l’attività è stata infatti inaugurata nel 1969 dai genitori di Lamberto, che lo ha preso in mano a sua volta all’età di 23 anni nel 1980 assieme alla moglie Laura Bortolotti. In più di mezzo secolo di vita il locale è diventato un vero e proprio punto di riferimento per la vita del paese attraversando i diversi cambiamenti sociali. Forse non basterebbe un libro per elencarli tutti. Trevisani è però sicuro di una cosa: «Anni fa nei locali si poteva fumare. I muri si impregnavano di nicotina, idem i vestiti nonostante le attenzioni che si prendevano». Le finestre aperte non bastavano a rendere l’aria meno pesante e quindi chi non fumava ha apprezzato la Legge Sirchia del 2005. Fumo a parte, negli Anni Ottanta si è lasciato lì qualcosa di ben più importante: «La gente allora era molto più serena e tranquilla, a differenza di adesso in cui mi sembra diversa. Sono sempre tutti in ritardo, devono sempre avere qualcosa da fare e non va mai bene niente. La tecnologia forse avrà portato dei benefici ma non so fino a che punto ne è valsa la pena. Forse si stava meglio all’epoca». E, a proposito di innovazioni, il Bar Centrale ha sempre cercato di stare al passo coi tempi. È stato fra i primi a introdurre i videogiochi, i sistemi per quanto riguarda il Totip, le corse dei cavalli e le scommesse.

«Bisogna adeguarsi. I ragazzini coi pantaloncini corti che venivano a giocare da me in quegli anni, oggi sono i miei amici clienti e sono diventati uomini con figli e qualcuno addirittura nonno» racconta ancora Trevisani. Col tempo, poi, il locale è divenuto anche un punto di ritrovo per i tifosi grazie alla possibilità di vedere le partite. «Oggi le possiamo vedere anche sugli orologi, ma allora era un momento frivolo in cui si stava tutti insieme e si assisteva ai vari match. Prima c’era Tele+, poi è arrivata Sky e in seguito quello che la tecnologia ha messo a disposizione». Negli anni Trevisani ha anche voluto trasmettere la sua passione per l’enologia ai propri clienti e così ecco arrivare sui tavoli anche i primi vini da sommelier. Archiviato il momento di sofferenza dettato dal Covid, che comunque non ha messo in ginocchio l’attività, dato che il titolare si è rimboccato le maniche, facendo sempre trovare ai propri fedeli clienti al di fuori del locale cappuccino e brioche la mattina presto (“non finirò mai di ringraziarli, sono stati incredibili! ” ), adesso Trevisani guarda al futuro. l