La Nuova Ferrara

Ferrara Ancora ieri «ringraziando la senatrice Cucchi per le sue parole e coloro che hanno applaudito» l’avvocato Fabio Anselmo manteneva la riserva sulla sua eventuale candidatura come sindaco di Ferrara per il 2024. «È presto, non ho novità» si è limitato a dire.

La sera prima alla Festa dell’Unità del Pd a Pontelagoscuro al dibattito “Per una città dei diritti” erano intervenuti Federico Varese, direttore del dipartimento di sociologia dell’università di Oxford, e Ilaria Cucchi, senatrice di Sinistra Italiana-Verdi. Con lei il moderatore Stefano Lolli aveva cercato di “svelare l’arcano”. E mentre si parlava di fiducia nei giovani e assenza di punti di riferimento, con l’appello della stessa Cucchi a smetterla «di guardare il nostro orticello, smettiamola di fare i giochi politici e pensiamo a quello che è l’interesse della nostra gente, del nostro popolo e del nostro pianeta », è arrivata «la domanda sul centro sinistra: tra i tanti nomi fatti dalla stampa c’è anche quello di una persona che tu conosci. I giornali dicono Fabio Anselmo non ha sciolto le riserve, ma in casa ha sciolto le riserve?». «Ma Fabio Anselmo chi? – ha scherzato la senatrice, prima di dire – onestamente quello che penso: ho già detto quanto amo questa città e quanto la sento mia, vi dico adesso quanto Fabio Anselmo potrebbe fare per questa città». E dopo qualche applauso, «potrebbe davvero fare qualcosa di enorme – ha sottolineato la Cucchi – Fabio Anselmo è una persona innanzitutto onesta, e non è poco e non è scontato, è una persona coerente, è una persona determinata e l’ha dimostrato in tutte le sue battaglie compresa la mia, è una persona seria, è una persona che è una parola sola ed è quella e in politica non è così scontato. Secondo me, sarò di parte ma io sono sempre molto obiettiva anche per quanto riguarda me stessa, Fabio Anselmo potrebbe fare la differenza per questa città». Parole che hanno fatto scattare un secondo applauso: «Però vi dico anche un’altra cosa – ha aggiunto – io sono convinta che Fabio abbia ben altre cose da fare nel suo futuro e nella sua professione, ma credo veramente che qui potrebbe fare la differenza. La risposta non te la devo dare io, se vuoi mi candido io come sindaco e allora ne parliamo. La riserva la dovrà sciogliere lui ma qualunque cosa dovesse decidere ovviamente mi e ci troverà al suo fianco». Si è poi discusso della “ricetta” per la prossima campagna elettorale: per Varese importante è il programma, «sapere che idea ha della città chi si candida. E il candidato dovrebbe essere al di là di un partito specifico, un candidato civico – ha detto facendo scattare un altro applauso – e serve attenzione alla questione di genere». Questa sera alla Festa dell’Unità appuntamento con “Salviamo la sanità pubblica” con l’On. Marina Sereni, la consigliera regionale Francesca Maletti e l'ex Senatrice Paola Boldrini. l

Giovanna Corrieri

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