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Ferrara, la denuncia: «Io invalido col sollevatore rotto e bloccato per ore»

Ferrara, la denuncia: «Io invalido col sollevatore rotto e bloccato per ore»

L’Asl si scusa e ha riparato l’attrezzo. Partita una raccolta di firme

03 settembre 2023
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Ferrara Un sollevatore rotto e l’incubo di rimanere bloccato su una sedia per giorni senza nemmeno poter andare in bagno. Poi la riparazione,«purtroppo non tempestiva. Una situazione indecente e inaccettabile», commenta il paziente, F.M. L’Asl non è rimasta con le mani in mano e il giorno dopo ha aggiustato l’attrezzo scusandosi col paziente, che però nel frattempo ha aperto una raccolta firme sul sito Change.org per chiedere un cambio di procedura specifica in caso di manutenzione urgente.

Il fatto risale ai giorni scorsi. «Sono una persona invalida al 100% ed ho bisogno di ausili per potermi muovere. Ho una carrozzina elettronica che mi permette di andare praticamente ovunque – precisa il paziente – Per spostarmi dalla carrozzina al letto o sotto la doccia o sul water, necessito di un sollevatore che l’Asl mi ha fornito insieme alla carrozzina». Un aiuto che l’uomo ha gradito e di cui è riconoscente all’azienda sanitaria. Dopo il guasto, giovedì scorso, «la prima cosa che ho fatto – prosegue la lettera – è stato telefonare al magazzino ausili dell’Asl, dove dobbiamo rivolgerci per la manutenzione di questi strumenti». La risposta dell’Ufficio è stata la seguente: « “Per riparare il sollevatore bisogna presentare una richiesta di riparazione al medico di famiglia, inoltrare la richiesta al Cup, aspettare che l’Asl la invii al magazzino e solo a quel punto possiamo intervenire”». Per superare l’ostacolo il paziente ha chiesto quindi di poter utilizzare un’altra richiesta di riparazione, presentata nei giorni precedenti. Ma la risposta positiva è stata seguita dalla comunicazione di un altro problema: «Il tecnico non era disponibile. Avrei dovuto richiamare l’indomani dalle 8 alle 10 – racconta l’utente – A questo punto ho detto alla signora che se le cose stavano così avrei dovuto passare la notte sulla sedia e che all’indomani sarei stato impossibilitato a svolgere le mansioni quotidiane, lavarmi ecc». La riflessione dell’uomo tocca i problemi sollevati dall’organizzazione del servizio: «Credo che sia uno scandalo – riporta la lettera – non garantire assistenza nelle ore lavorative neanche davanti all’emergenza, considerando che, per fare richiesta al medico per la riparazione, consegnarla al Cup, aspettare che l’Asl dia l’autorizzazione per le riparazioni, passano dai 7 ai 15 a volte anche 20 giorni, nel frattempo io cosa dovrei fare? Stare bloccato a letto? E se la rottura del sollevatore avviene nel momento in cui mi devo alzare dal sedile della doccia cosa faccio, rimango lì per 20 giorni? ». Le pressioni hanno avuto effetto: venerdì mattina il sollevatore è stato riparato, ma dopo «qualche ora di troppo». Nel frattempo l’Asl si è scusata col paziente «per non essere riuscita a dare risposta più tempestiva e si impegnerà per migliorare l’ascolto da parte degli operatori che rispondono al telefono. Sono in corso di implementazione percorsi di ulteriore miglioramento della presa in carico tempestiva per i casi realmente urgenti, anche tramite interventi a domicilio di figure professionali specifiche purtroppo non semplici da trovare sul mercato del lavoro». Il paziente intanto ha caricato una raccolta di firme sul sito Change.org chiedendo «che le riparazioni urgenti vengano effettuate in giornata o il prima possibile, con l’impegno da parte dell’utente di consegnare la richiesta al Cup nei 7 giorni successivi alla riparazione. Abbiamo avuto casi di persone disabili lasciate dormire una notte intera sulla propria sedia». l

Gi.Ca.

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