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Comacchio, Valle Zavelea è secca: Anguille e cefali morti, via gli uccelli

Annarita Bova, Katia Romagnoli
Comacchio, Valle Zavelea è secca: Anguille e cefali morti, via gli uccelli

Ma dal Parco assicurano: «Nessun errore, situazione sotto controllo»

08 settembre 2023
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Comacchio Valle Zavelea è completamente asciutta. Una manovra che viene fatta abitualmente per pulire i canali e le Valli stesse, oppure qualcosa non ha funzionato? Chi le Valli le conosce bene assicura che mai si è vista una cosa del genere, mentre dal Parco del Delta smentiscono errori e dicono con forza che la situazione è sotto controllo. «Ma anche se così fosse, perché far morire tutti i piesci? », il coro unanime.

Il passaparola tra cacciatori si è trasformato in una eco di risonanza per un fenomeno, ancora tutto da approfondire, ma che sta turbando la quiete di fine estate in laguna. C’è chi grida allo scandalo, sostenendo che la secca di Valle Zavelea abbia prodotto un danno ambientale di proporzioni incalcolabili. Secondo le informazioni assunte, la procedura di messa in secca di valle Zavelea, eseguita come ogni anno dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, che gestisce lo specchio acqueo nel cuore del Parco del Delta del Po, è finalizzata, in estate, ad evitare una strage di uccelli acquatici, come quella registrata lo scorso anno a valle Canne, in provincia di Ravenna. L’operazione di prosciugamento, messa in atto in concomitanza con il picco delle temperature dell’alta stagione, è finalizzata ad impedire la formazione di tossine botuliniche, nocive e letali per gli uccelli acquatici. L’intervento, attuato a regola d’arte sotto il profilo della gestione idraulica, tuttavia non ha tenuto conto della grande pescosità di Valle Zavelea. Le anguille, per proteggersi dalla calura estive, dopo essersi infilate in profondità nei fondali, sono rimaste improvvisamente senza apporti idrici, per cui, sempre secondo le informazioni assunte, le manovre idrauliche possono risultare efficaci per la tutela degli uccelli acquatici, ma non per la piscicoltura. Il Parco del Delta del Po, informato dell’accaduto, ha assicurato, per la giornata di oggi, tutte le verifiche del caso. Intanto, il consigliere regionale Marco Fabbri (PD) , attraverso una interrogazione depositata all’attenzione dell’assessore regionale Barbara Lori, punta ad ottenere chiarimenti. Di proprietà dell’Ersa, prima in concessione alla amministrazione provinciale di Ferrara, donato al Comune di Comacchio il 10. 09. 97, il complesso oggi fa parte del complesso dei beni che sono oggetto della Convenzione di comodato tra il Comune di Comacchio e il Consorzio del Parco Regionale del Delta del Po Emilia Romagna successivamente all’accorpamento dall’Azienda Valli di Comacchio al Consorzio del Parco del Delta del Po. Valle Zavelea svolge la sua funzione per la comunità ornitica: come area di sosta e di rifugio per l’avifaunamigratoria e sia per gli svernanti (soprattutto nel periodo della caccia) ; come area di nidificazione per le specie coloniali.

Dal punto di vista idraulico ha una presa d’acqua con sifone dal canale Fosse-Foce con il quale viene caricata l’acqua per lo più salmastra perché l’idrovora su Fossa Foce funziona solo nei periodi di necessità per eliminare l’acqua dalla bonifica che risulta carica di nutrienti. L’acqua può venire scaricata attraverso un sifone di scarico nella parte nord-est della valle. Secondo il Piano di stazione Valli di Comacchio qui è vietata la pesca sia sportiva sia professionale come anche la caccia, svolgendo quindi appieno la sua funzione rifugio per la fauna, ma anche per la flora non essendo consentito il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea. Con il progetto Life09natit000110 si è intervenuti su questo sottobacino con la finalità di migliorarne la capacità di circolazione idraulica. l

Annarita Bova

e Katia Romagnoli

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