La Nuova Ferrara

Ferrara Un “buco” dodici volte più grande di quello registrato dai conti di Asl e Sant’Anna un anno fa. Mentre si rafforzano le voci di tagli importanti ai servizi ospedalieri (l’annunciato ridimensionamento del Centro San Giorgio, al Sant’Anna, è solo l’ultimo tratto di una china che ha sollevato i timori delle famiglie dei pazienti e acceso lo scontro politico locale, dopo l’aspro comunicato del sindaco Fabbri contro Asl, Pd e Regione sull’ipotesi del calo dei posti letto) dai bilanci preventivi 2023 di Asl e Sant’Anna emerge lo scenario di una sanità pubblica che entro la fine dell’anno dovrà riassorbire 116 milioni di euro di disavanzo tendenziale (circa il 60% in carico all’Asl, il resto dell’azienda ospedaliera). Un traguardo che appare già fuori portata a poco più di tre mesi dalla fine dell’anno. La discussione dei bilanci della sanità locale era iscritta ieri all’ordine del giorno della riunione della Conferenza socio-sanitaria, rinviata all’ultimo momento.

Qualcuno ha notato la coincidenza con l’esplosione della polemica sul San Giorgio nel giorno dell’attacco politico, mosso dal sindaco, piombato come un missile su una conferenza socio-sanitaria, aggiornata a domani, in cui è già ipotizzabile lo scontro di due schieramenti sulle responsabilità. Quello che attaccherà il governo per non aver erogato alle Regioni i fondi del Covid, non aver rimborsato i sovra-costi dovuti ai rincari dell’energia e aver annunciato nuovi tagli (mancano almeno 4 miliardi di euro nelle casse della sanità nazionale) e quello che difenderà Meloni, Schillaci e C. sparando contro l’Emilia governata dal centrosinistra. Tutto questo mentre i bilanci confermano che senza fondi il sistema pubblico rischia di fare bancarotta. l

Gi.Ca.

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