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I sindacati difendono il San Giorgio: «Mantenere qui i settanta posti letto

I sindacati difendono il San Giorgio: «Mantenere qui i settanta posti letto

Contro il depotenziamento del servizio anche Fdi. Il Pd: il governo lo finanzi

15 settembre 2023
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Ferrara «Non toccate i posti letto del San Giorgio». Il futuro del Centro di riabilitazione del Sant’Anna, che rischia di essere ridimensionato per numero di posti letto e qualità del servizio, continua a suscitare prese di posizione e interventi preoccupati per le prospettive della struttura d’eccellenza.

Ieri sono stati i tre sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl a chiedere «di riaprire tutti i posti letto (oggi 24 risultano temporaneamente inattivi, come ha comunicato l’Asl, ndr) e di garantire al personale collocato in altre unità operative in virtù delle chiusure estive di rientrare nella propria sede di lavoro». Perentoria la difesa dei posti letto. «Settanta erano (questo il numero individuato da atti regionali e dalla banca dati regionale e nazionale dei posti letto, ndr) e settanta devono rimanere», scrivono i tre sindacati. I sindacati sostengono un’ipotesi «di rimodulazione piuttosto che di riduzione in quanto la riteniamo un’ipotesi percorribile, in virtù del fatto che la struttura organizzativa della riabilitazione ferrarese deve essere sempre più orientata alle necessità di presa in carico dei percorsi delle persone ricoverate nei presidi ospedalieri del nostro territorio e che si rivolgono alle strutture territoriali per l’offerta riabilitativa». Cgil, Cisl e Uil ritengono che «con il mantenimento dei 25 posti letto per le gravi cerebro-lesioni (ipotesi che prevede una riduzione di 15 posti letto rispetto alla dotazione attuale di 40 dedicati a questa tipologia di pazienti sui 70 totali, non rilevata dai sindacati, ndr) resta consolidato il ruolo di centro hub regionale, questione per noi fondamentale e chiesta a gran forza da tutte le forze in campo».

Per questo motivo le tre organizzazioni sono intenzionate a chiedere «l’apertura di un confronto finalizzato a capire i tempi della riapertura e le modalità, in quanto vogliamo che entro il più breve tempo possibile le professioniste e i professionisti dell’area della riabilitazione che oggi lavorano presso altre unità operative rientrino nel proprio posto di lavoro». Un passaggio, poi, sulla storia del Centro di riabilitazione, fondato sul lavoro dell’ex direttore Nino Basaglia, che ha dato impulso e struttura al servizio formando anche specialisti poi reclutati da importanti ospedali di altre province e regioni. «Anni di formazione vanno messi a frutto e a sistema in maniera metodica e strutturata anche per rispettare il valore delle persone e dei professionisti, che da anni si impegnano lavorando per la riabilitazione ferrarese», concordano i sindacati che rimarcano l’esigenza di mantenere costante il livello di competenza e di specializzazione del personale, tra i più qualificati d’Italia. Sul caso si sono espressi anche esponenti politici.

«Il San Giorgio non deve essere toccato – la posizione del deputato Mauro Malaguti (Fdi) – Ferrara ha perso negli anni di governo della sinistra i piccoli ospedali e ha visto nascere due cattedrali nel deserto, come l’ospedale del Delta e l’ospedale di Cona. Oggi non può svilire un servizio così importante e qualificato presente sul territorio». Nicola Minarelli, segretario provinciale Pd, è convinto che «la qualità e le dotazioni numeriche del San Giorgio vanno difese, ma questo obiettivo deve essere sostenuto dal governo che deve prevedere adeguate risorse per finanziarlo». Anche il segretario comunale del Pd, Alessandro Talmelli, batte sullo stesso tasto e senza troppe ironie: «Se il sindaco va a Roma per sostenere questa causa io vado con lui». l

Gi.Ca.

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