La Nuova Ferrara

Ferrara Pescavano di frodo in una zona di ripopolamento interdetta alla pesca, in Valle Pega, nel Comacchiese. Li hanno scoperti ieri in flagranza, alle 5.30 i militari dei Nuclei Carabinieri Forestale di Comacchio, Portomaggiore, Ferrara e del Nucleo Biodiversità di Casalborsetti, “nell’ambito di una complessa e articolata attività di vigilanza e controllo che ha visto la preziosa collaborazione di alcuni volontari del settore”, spiegano i carabinieri in un comunicato stampa.

Circa 350 Kg di prodotto illecitamente catturato (103 pesci tra carpe e siluri) sono stati sequestrati: il oescato era stato suddiviso in due grandi casse di plastica all’interno dell’autovettura adibita al trasporto, anch’essa sequestrata assieme alle reti utilizzate (per una lunghezza di circa 250 metri). “Contrariamente ad altri episodi precedenti, non sono stati ritrovati i mezzi di elettro-locuzione di fabbricazione artigianale – proseguono i carabinieri – comunemente adoperati per questo tipo di pesca illecita, probabilmente abbandonati al termine dell’attività; l’ispezione degli esemplari ha comunque evidenziato segni riconducibili a scariche elettriche che testimoniano certamente l’utilizzo di tali strumenti”.

Tutti gli esemplari sono risultati privi di vita: i militari, dopo avere conservato una piccola aliquota del prodotto per gli opportuni esami necroscopici a cura del dipartimento regionale dell’Istituto Sperimentale Zooprofilattico per la Lombardia e l’Emilia-Romagna, hanno destinato alla termodistruzione la parte restante in quanto non idonea, per le Autorità sanitarie, al consumo alimentare.

I due soggetti rintracciati durante la battuta di pesca illegale, due cittadini rumeni, sono stati denunciati per i reati di bracconaggio ittico, uccisione e maltrattamento animali.