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Comacchio, sempre più famiglie chiedono aiuto: «Ma tanti si vergognano»

Katia Romagnoli
Comacchio, sempre più famiglie chiedono aiuto: «Ma tanti si vergognano»

I volontari nella nuova sede confiscata alla Mafia

29 settembre 2023
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Comacchio Sempre più famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, soprattutto quelle con bambini e ragazzi adolescenti. Ecco perché avere un luogo dove ci si può recare a chiedere sostegno senza alcun tipo di burocrazia, è diventato fondamentale.

È quindi simbolo di riscatto e di rinascita a 360º il servizio “Di Casa in Casa”, attivo da alcuni mesi sotto alla galleria Edgardo Fogli, dopo tre anni di stop imposti dalla pandemia. Il piccolo bilocale, situato al civico 69 della galleria, già nota alle cronache per le infiltrazioni di acqua piovana dal tetto, è frutto di un recupero virtuoso, in quanto la struttura è stata confiscata alla criminalità organizzata e ceduta al Comune con il preciso scopo di essere adibita a finalità sociali.

Ecco allora che dopo la chiusura di Palazzo Patrignani, disposta nel 2019, per gravi problemi di staticità, si è resa necessaria l’individuazione di una nuova sede da conferire al servizi, con l’obiettivo di tendere una mano alle famiglie in difficoltà, donando loro indumenti per adulti e per bambini, biancheria per la casa ed attrezzature per neonati (lettini e passeggini in primis). La sede attuale, sotto alla galleria Fogli, rappresenta un duplice esempio di ricircolo virtuoso, sia per i locali sottratti al crimine organizzato, sia per le attività che al loro interno vi si svolgono, in forza di una convenzione sottoscritta, lo scorso inverno, tra l’amministrazione comunale e l’Auser. Tuttavia, il trasferimento da Palazzo Patrignani non è stato indolore.

Le richieste «Sono ancora tanti i comacchiesi che vivono in condizioni di bisogno assoluto – spiega la volontaria Ida Beltrami, che da sempre gestisce con altre due volontarie il servizio -; ma quando eravamo a Palazzo Patrignani accedevano con maggiore discrezione e riservatezza. Ora per pudore, dovendo attraversare la piazza, la zona pedonale, tra l’altro a piedi, senza poter entrare con l’auto, fanno fatica a venire. Spesso mi rendo disponibile per portare loro indumenti e ciò che arriva in dono a casa, come attrezzature per neonati, vestitini, ma sono anziana, ho 79 anni e le mie energie non sono più quelle di una volta».

Volontari e fruitori del prezioso servizio sono tenuti a parcheggiare i loro mezzi nel cortile di Palazzo Bellini, oppure in via Buonafede o nel parcheggio del supermercato Coop, ma poi tra ponti del centro storico e zona a traffico limitato, sono costretti a percorrere tragitti non indifferenti, magari con borse o oggetti ingombranti.

«Lo spazio messo a disposizione è ben arredato, è bello, pulito e noi volontarie lo teniamo in ordine – aggiunge Ida Beltrami -, ma è piccolo ed è difficile da gestire. Abbiamo introdotto una regola: chi entra deve restare non più di 10 minuti per scegliere ciò di cui ha bisogno. Qualche giorno fa due signore si sono bisticciate». Il servizio è apprezzato grazie all’impegno delle volontarie e alla vicinanza dell’amministrazione comunale. Di Casa in Casa è disponibile, per gli utenti, il martedì e il giovedì dalle 15 alle 17 e il mercoledì dalle 10 alle 12. l

Katia Romagnoli

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