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L’analisi del prefetto che lascia Ferrara: «Troppe violenze tra le mura domestiche»

Gian Pietro Zerbini
 L’analisi del prefetto che lascia Ferrara: «Troppe violenze tra le mura domestiche»

Gli oltre 400 casi di violenza tra le mura domestiche che si consumano ogni anno in provincia di Ferrara, resta il dato che ha fatto più soffrire il prefetto Rinaldo Argentieri

30 settembre 2023
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Ferrara Gli oltre 400 casi di violenza tra le mura domestiche che si consumano ogni anno in provincia di Ferrara, resta il dato che ha fatto più soffrire il prefetto Rinaldo Argentieri.

Nel giorno della sua partenza da Ferrara, dove è stato per quasi 2 anni a capo dell’organo governativo periferico in città, Argentieri - oltre ad un saluto e un augurio per il futuro - traccia un sintetico bilancio di questo biennio. Il ricordo del suo arrivo ovviamente è con la mascherina in piena emergenza covid, con ancora il green pass e le misure contenitive al virus.

«Quel periodo - dice - ce lo siamo lasciati alle spalle. Oltre a questo, sono stati due anni impegnativi, sia per il lavoro di contrasto alla criminalità, sia per l’emergenza Ucraina con un conflitto nel cuore dell’Europa e l’accoglienza di profughi dalle zone di guerra. Sul fronte dell’ordine pubblico c’è il mio apprezzamento per il risanamento della Gad e i controlli in città contro la spaccio e la delinquenza. Ottimo il lavoro svolte dalle forze dell’ordine per garantire la sicurezza ai cittadini».

Il discorso scivola poi sull’emergenza migranti. «I numeri degli arrivi sono diventati molto alti - spiega il prefetto - ma tramite l’accoglienza diffusa, che ha funzionato, siamo riusciti ad affrontare il problema senza creare tensioni nella popolazione. Attualmente, non è stata ancora superata la quota 1.000 profughi richiedenti asilo, sia per la capillare valutazione di ciascun richiedente, sia perché molti, una volta arrivati a Ferrara, vanno poi in altri sedi, anche all’estero».

Argentieri, nominato prefetto di Forlì-Cesena, pone l’accento su quella che considera una vera piaga sociale e culturale presente anche nel Ferrarese, con numeri importanti di cui si parlava in apertura.

«Quando alla mattina mi arrivano i dati su denunce e reati - dice Argentieri - soffro nel vedere i tanti casi di violenze di genere soprattutto perpetrati tra le mure domestiche e purtroppo molti casi non vengono denunciati per paura. È uno stillicidio continuo. Occorre proteggere queste vittime e soprattutto bisogna denunciare di più gli abusi».

«Nel congedarmi - continua il prefetto - aggiungerei un doveroso apprezzamento per il mondo del volontariato, risorsa straordinaria, vero e proprio tesoro di questa provincia, che opera facendo fronte alle tante aree di disagio e alle povertà emergenti, e poi in ambito sanitario, nella protezione civile e nell’accoglienza dei migranti. A tutti loro il mio più sentito grazie. Ferrara deve essere orgogliosa di esprimere queste realtà, frutto dei valori più profondi che animano questa comunità. Al mio posto arriva il prefetto Marchesiello, che ho conosciuto in Friuli Venezia Giulia, conosce benissimo il territorio ferrarese ed è una persona che stimo molto». 


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