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Ferrara, il prefetto: «Voglio una Prefettura più aperta ai cittadini»

Daniele Oppo
Ferrara, il prefetto: «Voglio una Prefettura più aperta ai cittadini»

Il nuovo prefetto Massimo Marchesiello si presenta alla città. Migranti, lavoro e sicurezza al centro: «Farò un giro in Gad»

04 ottobre 2023
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Ferrara Coordinare la gestione della sicurezza, quella del sistema di accoglienza dei migranti, i tavoli dedicati a temi specifici. C’è tutto questo, ma anche l’intenzione di rendere la Prefettura un luogo più vicino alla cittadinanza nella “missione” di Massimo Marchesiello, il nuovo prefetto di Ferrara che da qualche giorno è entrato in carica al posto di Rinaldo Argentieri in una città che conosce benissimo, avendoci già lavorato e vissuto per 25 anni.

Apertura Dopo gli incontri istituzionali con il sindaco di Ferrara, i vertici della Provincia e quelli delle forze dell’ordine, Marchesiello ha ieri dedicato un appuntamento anche alla stampa ferrarese.

«Vorrei puntare sull’apertura della Prefettura alla cittadinanza - spiega - per dare la possibilità sia di visitare il palazzo che anche di poter usufruire degli spazi ci sono, come alcune sale e il giardino. Lavoreremo con il Comune per una convenzione per mettere in condivisione degli spazi». Un modo, dunque, per rendere l’ufficio territoriale del Governo non solo un luogo di “burocrazia”, ma una sede istituzionale viva, per e del territorio. «Vorrei una Prefettura aperta, visibile, punto di riferimento per la cittadinanza», afferma il nuovo prefetto.

Accoglienza Ovviamente si tocca anche uno dei temi centrali del dibattito politico attuale, ovvero quello delle migrazioni e dell’accoglienza. «Nei giorni scorsi ho incontrato anche l’arcivescovo Gian Carlo Perego e abbiamo avuto una piacevole conversazione sul tema dell’accoglienza, collaboreremo con la Caritas e gli ho chiesto aiuto per questo».

Ovviamente per il nuovo prefetto estense non c’è stato materialmente il tempo ancora di conoscere in maniera approfondita la situazione, ma al momento non sembrano esserci criticità urgenti nel Ferrarese sotto questo aspetto. «Mi riservo di incontrare gli enti gestori - precisa Marchesiello - anche per valorizzare le eccellenze, è un tema su cui metterò un’attenzione particolare».

Le migrazioni sono una materia ben nota al nuovo prefetto, che per oltre tre anni dal 2017 a Gorizia (dove c’è anche un Cpr) e poi a Udine ha dovuto affrontare anche i flussi - «forse un po’ sottovalutati» - legati alla tratta balcanica, «arrivi che non sono preventivabili».

Lavoro e non solo Proprio con la Caritas (e con la Fondazione Friuli), a Udine e a Pordenone, Marchesiello aveva attivato «un sistema di sussidi alle famiglie in difficoltà, che vorrei esplorare anche a Ferrara, anche se mi rendo conto che si tratta di due realtà diverse dal punto di vista economico».

Il prefetto ne parla in merito al ruolo che giocherà la Prefettura sul tema del lavoro, dalle procedure “istituzionali” di conciliazione delle crisi ai tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e per il contrasto al lavoro nero e al fenomeno del caporalato, emerso in questi ultimi anni e che nella provincia di Ferrara riguarda soprattutto le comunità pakistane e i lavoratori impiegati nel settore agricolo: «So che anche qui ci sono delle realtà in cui esiste questo fenomeno, ci lavoreremo», assicura il nuovo prefetto ferrarese.

Sicurezza È l’ultimo tema che tocchiamo qui, ma è stato il primo ad essere già toccato dal prefetto nei suoi primi incontri istituzionali, con un primo comitato riunito già ieri, quello della sicurezza.

«Si è parlato della valorizzazione del sistema di videosorveglianza sia interna che esterna alla città, ormai fondamentale e si è approfondita la questione della gestione dei militari di “Strade sicure” - spiega Marchesiello-. Ho visto e apprezzato l’utilizzo delle unità cinofile e il questore mi ha evidenziato la necessità di una migliore illuminazione in alcune aree, oltre che del sistema di videosorveglianza». Attività verranno avviate anche per la prevenzione delle truffe e contro le violenze di genere.

Un “test” per verificare cosa è cambiato da quando è andato via nel 2011 sarà un luogo simbolo come il Gad: «È un quartiere che ho visto crescere, svilupparsi e cambiare. Farò qualche giro volentieri, magari alla sera per rendermi conto della situazione». l

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