Gradizza, via Alta a senso unico da 4 mesi: la Provincia sollecita il Consorzio
Semaforo mobile dopo la frana del 3 giugno. Interpellanza di Amà
Gradizza C’è attesa per una soluzione al disagio alla viabilità sulla via Alta a Gradizza, dove si procede a una corsia con tanto di semaforo dallo scorso 3 giugno, quando il maltempo che colpì gran parte della provincia provocò una frana.
A interessarsi del problema in Provincia è Alessandro Amà, capogruppo in consiglio comunale e consigliere di minoranza della lista “Terre Estensi”. Amà ha presentato il 27 settembre una interpellanza in Provincia sulle “lanterne semaforiche mobili in Sp 16”. «Premesso che da parecchio tempo - scrive Amà - la circolazione sulla Sp16, dopo il km5, in via Alta, oltrepassato l’incrocio con via Lanternazza in territorio Copparese, è limitato in senso unico alternato - regolato da lanterne semaforiche - a causa di un cedimento stradale. Considerato poi che un nutrito numero di cittadini, fruitori abituali della strada, ha segnalato il disagio e la preoccupazione per il perdurare di una situazione di potenziale pericolo, a causa di comportamenti non sempre rispettosi delle disposizioni del Codice della strada. Inoltre, quasi tutti i conducenti in occasione della fermata al segnale rosso, non spengono il motore e nel tratto interessato vi sono tre unità abitative i cui residenti sono costretti malgrado a dover sopportare un incremento di emissioni di gas di scarico».
Da qui, Amà chiede al presidente della Provincia, Gianni Padovani, di «conoscere preventivamente in primis i tempi di riattivazione della normale regolarità di transito e quali siano gli intendimenti con i quali l’amministrazione provinciale si prefigge di operare per ridurre al minimo ipotizzabile il problema evidenziato in merito alla pericolosità e all’inquinamento dell’aria».
Ecco la risposta del presidente Padovani: «L’Ufficio tecnico della Provincia ha inviato il 5 giugno una specifica richiesta al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara per accertare e determinare l’importo necessario alla messa in pristino dei luoghi e per dare poi corso ai lavori di sistemazione. Molto probabilmente a causa della mole di lavoro che attualmente grava sul Consorzio dopo l’alluvione di maggio, non è ancora pervenuta la risposta, che stiamo provvedendo a sollecitare. L’intervento è stato altresì inserito nella richiesta di fondi alla Regione per i danni attribuibili al maltempo e ottenere un contributo per la ricostruzione del tratto franato».l
© RIPRODUZIONE RISERVATA