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Il caso

Comacchio, al cimitero si perde la bussola: «Ossari senza nome ed elenchi»

Katia Romagnoli
Comacchio, al cimitero si perde la bussola: «Ossari senza nome ed elenchi»

Scoppia la bufera: «E le spese sono a carico dei cittadini»

15 ottobre 2023
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Comacchio Lunghi elenchi contenenti numeri associati all’ala del cimitero e a nominativi (talora mancanti) applicati su leggii posti a terra costituiscono una sorta di bussola di orientamento, per cercare, all’interno della nuova ala cimiteriale di Comacchio, gli ossarietti di cari estinti.

Una sequenza con centinaia di lapidi applicate su pareti murarie, senza foto della persona deceduta e, addirittura, senza il suo nome ed il suo cognome, hanno suscitato non pochi malumori. In laguna monta la protesta, non solo perché il trattamento riservato ai resti mortali mineralizzati di decine e decine di persone decedute non è ritenuto adeguato per la formula dell’ “anonimato” che accompagna la loro tumulazione, ma anche perché molti utenti sono anziani e faticano a compiere verifiche su elenchi infiniti, ma anche a salire scale per raggiungere la sommità delle pareti cimiteriali. La segnalazione è rimbalzata all’ex assessore Tiziana Gelli, che fa presente come «ad alcuni concittadini è stato consigliato, da parte della società concessionaria, di rivolgersi a proprie spese, ad un marmista, se intendono identificare le tombe. È venuta a crearsi una situazione incresciosa, intollerabile, perché il Comune aveva sempre assicurato, sin dai tempi della demolizione e della ricostruzione delle strutture nel vecchio cimitero, che le estumulazioni e le ritumulazioni dei resti delle salme in ossarietti, sarebbero state compiute senza nessun esborso di denaro per i cittadini».

Malcontento In poche parole, chi intende rendere riconoscibili con nome e cognome, data del decesso e magari anche la foto, l’ossarietto che contiene i resti mortali mineralizzati dei propri cari, passati a miglior vita tra il Novecento e l’Ottocento, dovrebbe incaricare un marmista e sostenere i relativi costi dell’operazione commissionata.

Ma non è tutto, perché risulta che il Comune abbia formalmente contestato alla società concessionaria un’altra inusuale procedura, in quanto la tumulazione delle ossa umane nei nuovi ossarietti deve avvenire “previa loro raccolta in cassettina zincata, prevista e definita dal combinato disposto, di cui agli articoli 85 e 36 del DPR 285/90, Regolamento nazionale di polizia mortuaria”. Il Comune ha quindi intimato alla concessionaria di provvedere “in tempi brevi a ripristinare correttezza e completezza di procedure. Le lapidi degli ossarietti occupati dai resti, come detto raccolti in idonee cassettine di zinco, dovranno recare nominativo e data (almeno) di decesso, oltre a foto, se preesistente e recuperata nel corso delle demolizioni. Tutto quanto sopra dovrà avvenire senza onere alcuno a carico dei cittadini”.

Da risolvere anche un’altra delicata vicenda, già oggetto di segnalazione da parte dei residenti a Vaccolino, perché anche nel cimitero di Comacchio, le luci votive di notte restano spente, mentre «all’alba – puntualizza Tiziana Gelli – si riaccendono e questo è stato verificato da chi ha compiuto controlli, passando davanti al camposanto a tutte le ore della notte, sino al mattino».l

Katia Romagnoli

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