Goro, la scorta di vongole sta per finire: prezzi alle stelle per Natale
Il granchio blu ha mangiato tutto. In mare spuntano i primi “recinti”
Goro «Abbiamo quasi finito le scorte. Tra un mese non ci saranno più vongole». A dirlo è il biologo (ed ex sindaco) Diego Viviani, uno dei massimi esperti di Sacca e mitilicoltura. «Come prevedibile, il granchio blu ha mangiato tutto quello che poteva e anche le scorte sono ormai esaurite. Il futuro? E chi può dirlo... c’è chi continua a seminare, chi si vuole arrendere e chi ogni giorno pensa a nuove soluzioni per proteggere quello che abbiamo». E quello che sta per arrivare sarà un Natale molto amaro per i pescatori in primo luogo ma anche per i consumatori, perché il prezzo delle vongole (ma non solo) arriverà alle stelle: i listini parlano al momento di 30 euro al chilo.
I costi Al momento «le vongole ci vengono pagate 10 euro al chilo e sono in vendita a circa 20 euro, più o meno – va avanti Viviani -. Certamente quando anche le ultime saranno raccolte i prezzi cambieranno. Il granchio invece, si trova, naturalmente, a poco prezzo adesso ma è un normale andamento del mercato: maggiore è l’offerta, minore è il costo. Il punto non è questo. Il punto è che non sappiamo come andrà a finire». Anche in Sacca a Goro sono spuntati i primi “recinti”, come nel vicino Veneto. Il Consorzio pescatori del Polesine ha infatti studiato un piano per la realizzazione di alcuni recinti in cui seminare nuove vongole. All’interno di questi recinti stanno deponendo il novellame, cioé le vongole neonate di piccolissime dimensioni (importante dalla Francia), le quali diventeranno le vongole veraci filippine destinate al mercato nazionale e internazionale. Le reti sono state realizzate appositamente da un’azienda emiliana.
Sono state piantate, con un sistema di pompaggio, per oltre 30 centimetri sotto il fondale della laguna. «Non sappiamo se funzioneranno e quanto possano difendere dai granchi - fa presente Viviani -, ma dobbiamo provarle tutte perché non possiamo buttare via il lavoro di decenni e soprattutto il futuro nostro e dei nostri figli».
Nuova paura E dopo il granchio blu, un’altra razza ittica aliena pare aver invaso la laguna veneta e qualche avvistamento c’è stato anche fra Goro e Comacchio. Sono le “cubomeduse”, nome scientifico chironex fleckeri, conosciute anche come vespe di mare o meduse scatola. Ne sono state avvistate parecchie, specialmente nelle ore notturne, in particolare in bacino Vigo, all’altezza della darsena Le Saline e dell’imbarcadero di Pellestrina. Le cubomeduse sono pure considerate come le meduse più velenose al mondo. Il contatto con i suoi tentacoli rilascia delle nematocisti e, oltre a causare forti dolori cutanei, può anche portare infiammazione e necrosi, ipotensione e ipertensione, tachicardia e aritmia. Anche se di solito la sua puntura non richiede alcuna ospedalizzazione, in presenza di choc anafilattico può anche portare alla morte. «Per fortuna qui in Sacca per il momento non ne abbiamo - precisa Viviani -, ma è inutile girarci intorno: il nostro mare è cambiato e sta cambiando». l