Ferrara, un addetto comunale su dieci segnala mobbing o molestie
Discriminazioni per formazione e idee politico–sindacali
Ferrara Un dipendente su dieci del Comune di Ferrara «dichiara di aver subito contemporaneamente episodi di mobbing e di molestie», mentre per quanto riguarda il tema discriminazioni, «queste avverrebbero principalmente per motivi di background formativo, genere e idee politiche e/o sindacali». A metterlo nero su bianco è l’indagine sul benessere organizzativo delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune, annualità 2021-22, fresco di pubblicazione, un documento promosso dal Comitato unico di garanzia di Palazzo Municipale in collaborazione con Unife, proprio per “tastare il polso” dei dipendenti con un set di 56 domande. In generale, la gran parte degli addetti municipali si dichiara soddisfatto su conciliazione vita-lavoro, rapporti con i colleghi, assetti organizzativi, senso di appartanenza all’ente. Ci sono però alcune criticità e tra queste spicca appunto l’ambito dei conflitti e discriminazioni. Per quanto riguarda il mobbing, categoria nella quale vengono inseriti comportamenti che vanno dal demansionamento all’esclusione dell’autonomia decisionale, dall’isolamento alla disparità di trattamento o forme di controllo esasperato, l’11,2% denuncia di esserne stato «abbastanza» vittima, e un altro 6,6% «molto», quindi siamo al 18% complessivo. Per quanto riguarda le molestie, «sotto forma di parole o comportamenti atti a ledere la dignità e creare un clima negativo sul luogo di lavoro», l’8% ne segnala «abbastanza» e il 3,4% «molto», in tutto l’11%. Non sembrerebbero esserci differenze rilevanti tra uomini e donne.
Per quanto riguarda le pratiche discriminatorie, il 7% ha dichiarato di esserne stato vittima: nel 16% dei casi si trattava di problemi legati al background formativo, mentre le discriminazioni per «idee politiche o sindacali» hanno riguardato il 14% dei segnalanti. Meno frequenti (9%) le discriminazioni di genere e tutti gli altri aspetti (fisico, disabilità, credo religioso). Ai sindacati risultano tre atti disciplinari per scritte sgradite sui social.
Ora bisogna vedere cosa deciderà di fare in proposito il Cug, organismo paritario tra Comune e sindacati, al quale spetta appunto l’onere di proposte al direttore generale per migliorare le criticità emerse dal report. l
S.C.
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