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Ferrara, spacciatore condannato: sconterà la pena lavorando

Daniele Oppo
Ferrara, spacciatore condannato: sconterà la pena lavorando

Aveva 124 ovuli di stupefacenti, reclusione convertita

16 ottobre 2023
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Ferrara Centoventiquattro ovuli di cocaina ed eroina portano a una condanna a un anno e quattro mesi di reclusione (oltre che a 2mila euro di multa), tramutati in 960 ore di lavori di pubblica utilità da svolgersi in un ente che presta assistenza ai più bisognosi.

È l’esito della direttissima a carico di un pusher 26enne di nazionalità nigeriana, arrestato a fine settembre dalla Polizia dopo un controllo anti spaccio in via degli Ostaggi.

Ieri mattina il giudice ha accolto la richiesta, contenuta nel patteggiamento, di tramutare la pena detentiva (non la multa) in lavori di pubblica utilità, una possibilità estesa con la riforma Cartabia per pene al di sotto dei tre anni di reclusione e che a Ferrara sta iniziando ora a essere applicata. Per il calcolo si considera una giornata di lavoro per ogni giorno di detenzione: la pena tramutata deve infatti avere la stessa durata della pena detentiva. Ovviamente, trattandosi di prestare lavoro, vi sono dei limiti: massimo 8 ore giornaliere, non meno di 6 e non più i 15 a settimana.

Il pusher è stato arrestato il 25 settembre scorso in un servizio nato anche dalle segnalazioni dei residenti, che avevano portato gli agenti della polizia locale a raccogliere informazioni sul 26enne e identificare il suo effettivo domicilio in città, situato in via Accorsi.

Nel corso di un servizio effettuato in borghese, gli agenti della locale lo hanno osservato mentre cedeva a un cliente una dose da 0,29 grammi di eroina in cambio di 15 euro. Una volta fermato, gli agenti - ai quali si sono uniti i colleghi dell’unità cinofila - si sono recati nella sua abitazione, trovando il resto della mercanzia illecita: 124 ovuli totali, dei quali 87 erano di cocaina e 32 di eroina. In suo possesso gli agenti hanno trovato anche banconote di piccolo taglio per una somma complessiva di 320 euro, considerata provento dell’attività di spaccio di stupefacenti.

Dopo essere stato accompagnato nelle camere di sicurezza del comando di via Tassoni, l’uomo aveva accusato un malore ma, una volta accompagnato dal 118 in ospedale, venne dimesso senza alcun giorno di prognosi. l

Daniele Oppo

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