Bimbo morì travolto dal trattore. Indagine archiviata: «Una fatalità»
Santa Maria Codifiume. Impossibile individuare responsabilità penali
Santa Maria Codifiume C’era un indagato per la morte del piccolo Diego Vecchietti, ma quella tragedia non fu colpa sua.
Il giudice delle indagini preliminari Carlo Negri ha infatti accolto la richiesta di archiviazione presentata dal sostituto procuratore Ciro Alberto Savino a carico dell’uomo che era alla guida del trattore il cui rimorchio, la mattina di domenica 22 maggio, ha travolto il piccolo Diego all’interno dell’azienda agricola Fontana, a Santa Maria Codifiume.
La consulenza tecnica sulla dinamica di quanto avvenuto, le indagini dei carabinieri e le testimonianze dei genitori del bambino hanno portato la procura a ritenere che l’uomo non possa in alcun modo rispondere di omicidio colposo.
«Può ritenersi - scrive il pm nella richiesta di archiviazione accolta dal giudice - come il decesso del piccolo Diego sia occorso per una tragica e inevitabile fatalità».
Secondo la ricostruzione della tragedia ritenuta più plausibile, quella mattina il bambino entrò in sella alla sua bici nel capannone dove l’uomo stava manovrando con il trattore e con il rimorchio - un miscelatore di mangime - per dare da mangiare ai tori d’allevamento. Qui avrebbe azzardato un sorpasso in uno spazio ristretto e avrebbe perso l’equilibrio, finendo schiacciato dal traino del mezzo agricolo.
Il tutto, rileva il pm, «senza possibilità di essere scorto dall’indagato che si trovava alla guida del trattore, il quale non solo non aveva possibilità di avvedersi della presenza del minore, ma che non poteva ragionevolmente immaginare che questi si infilasse nella stalla durante la somministrazione del mangime agli animali mediante il trattore, né che tentasse un pericoloso sorpasso in uno spazio che non lo consentiva».
È stata, nei fatti, «una tragica fatalità».
Daniele Oppo
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