San Giorgio, Donini assicura: «Dal 2024 tornerà a 70 posti»
L’assessore regionale : «Con il nuovo modello di assistenza più spazio all’utenza locale». Ma si rischia la perdita di 15 posti per l’assistenza specialistica di alta qualità
Ferrara Il Centro di Riabilitazione San Giorgio, al Sant’Anna, recupererà i 70 posti letto dall’1 gennaio 2024. Ma il superamento dell’organizzazione estiva (la riduzione dei posti letto, 24 unità, è stata prorogata fino alla fine del 2023) non comporterà un ritorno alla situazione pre-esistente.
Il modello che ha in mente la Regione, ed è condiviso dalla direzione delle due aziende sanitarie, sarà più orientato verso l’assistenza all’utenza locale-regionale con una minore capacità di risposta rispetto alla richiesta nazionale di prestazioni super-specialistiche fornite dall’Unità Gravi Cerebrolesioni, che fino alla scorsa primavera era strutturata su 40 posti sui 70 totali (gli altri 30 sono destinati alle gravi disabilità).
L’Unità Gravi Cerebrolesioni richiama mobilità attiva (risorse economiche in entrata) ed è ritenuta un fiore all’occhiello dell’ospedale: il Centro San Giorgio è conosciuto in tutta Italia, oltre ad essere la struttura di riferimento regionale per le Gravi Cerebrolesioni. Il progetto, condiviso dal Pd e da una parte dei sindacati (trova meno adepti nel centrodestra e nel M5s), è di ampliare il numero degli accessi locali per ridurre la mobilità passiva (cioè l’uscita dei pazienti verso altre strutture e regioni). Una soluzione che potrebbe comportare la perdita di 15 posti letto per i Gravi traumatizzati encefalici rispondendo ad un’esigenza locale rischiando di spostare i riferimenti per l’assistenza di altissima qualità verso altri lidi (la Regione ha autorizzato pochi mesi fa l’apertura di 33 posti letto per i Gravi traumatizzati encefalici a Villa Bellombra, una clinica privata accreditata di Bologna).
Ieri l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, ha risposto ad un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Fabio Bergamini (Lega) ma anche alle preoccupazioni espresse dai familiari dei pazienti che hanno promosso una raccolta di firme sul sito Change.org contro il depotenziamento del centro di riabilitazione (oltre 32mila le adesioni finora). Il Sant’Anna, con il San Giorgio, «si inserisce all’interno della rete Gracer (Gravi cerebrolesioni dell’Emilia Romagna) come centro “hub” della rete regionale per la riabilitazione delle gravi cerebrolesioni», ha scritto l’assessore. Che, dopo essersi confrontato con l’azienda ospedaliera, ha confermato (la notizia era già stata preannunciata dalla capogruppo regionale del Pd, Marcella Zappaterra) che «dal 1° gennaio 2024 il Centro tornerà alla dotazione di 70 posti letto a disposizione» precisando che «il mandato chiaro e prioritario alla direzione generale è di riequilibrare l’offerta riabilitativa, con particolare attenzione alle necessità e al fabbisogno dei cittadini della provincia di Ferrara».
Non viene messo in discussione, ha rimarcato l’assessore, «il mantenimento dei servizi offerti dal Centro (nelle scorse settimane la direzione generale del Sant’Anna aveva prospettato la riduzione a 45 posti complessivi, ndr): sarà garantito «l’alto livello delle prestazioni» anche lavorando «a soluzioni innovative di presa in carico a tutti i livelli».
Una dichiarazione in parte rassicurante, anche perché il 2024 è un anno elettorale e gli osservatori più maliziosi già scommettono che, con gli appuntamenti delle urne alle spalle (comunali ed europee l’anno prossimo, regionali nel 2025) le cose potrebbero cambiare e non a favore della sanità estense.
Intanto, il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, e il consigliere comunale Francesco Carità (Ferrara Cambia) rivendicano che «sono serviti sit-in di protesta e una mobilitazione collettiva per fare desistere (per ora) la Regione dall’idea di depotenziare il centro riabilitativo. Il San Giorgio dovrebbe tornare ad avere 70 posti letto a partire dal 1° gennaio e, nelle intenzioni dell’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, conserverà un ruolo strategico come “hub” regionale della riabilitazione. Continueremo a seguire l’evoluzione del discorso – conclude la nota – per verificare l’attuazione di quanto indicato, tenendo le antenne diritte, per evitare che la struttura possa essere minacciata da ipotetici depotenziamenti in futuro».l
Gi.Ca.
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