Cento, lite sulla ricostruzione: un terremotato chiede più fondi
Concessi circa 126mila euro, ma per il cittadino la stima sfiora i 300mila
Cento Quando i rimborsi per i danni da terremoto diventano motivo di contesa tra privati e amministrazioni pubbliche, sono normalmente queste ultime - a seguito di successivi controlli, a chiedere al cittadino la restituzione delle somme ritenute percepite senza diritto. Ma questo caso, approdato al giudizio di Appello, vede invece un privato reclamare l’erogazione di una somma superiore a quella concessa, sostenendo che l’ammontare dei danni era decisamente superiore, pari a quasi 300mila euro rispetto ai poco meno di 126mila euro stabiliti e non ancora erogati.
Da qui è nata un contenzioso tra un privato cittadino da una parte e l’amministrazione comunale di Cento, e la Regione Emilia Romagna dall’altro nella persona del presidente e Commissario delegato a erogare i risarcimenti, Stefano Bonaccini.
Il privato aveva dunque presentato ricorso davanti al Tribunale di Bologna, che aveva quindi disposto un accertamento tecnico preventivo dello stato dell’immobile per il quale erano stati corrisposti contributi per la ricostruzione post sisma inferiori a quanto richiesto dalla proprietà. Il Comune si era costituito in giudizio ma la perizia finale del Consulente tecnico d’ufficio aveva dato ragione al privato, che con un atto di citazione chiedeva di dichiarare illegittima e disapplicare i provvedimenti con i quali il Comune rifiutava parte del contributo post sisma chiesto dal cittadino.
La contromossa del Comune non si era fatta attendere, con la decisione (siamo alla fine del 2021) di opporsi all’atto di citazione. E la successiva sentenza del Tribunale di Bologna, del luglio di quest’anno, aveva ribaltato lo scenario, dando ragione al Comune e condannando il privato a pagare quasi 17mila euro di spese processuali per ciascuna delle due controparti, Comune di Cento e Regione Emilia Romagna. Ma il braccio di ferro non è ancora finito perché il privato ha impugnato la sentenza del Tribunale di Bologna, chiedendone la riforma. Forte della vittoria in primo grado, il Comune ora si prepara al prossimo round con la decisione di costituirsi in giudizio nel grado di Appello.l
A.M.
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