La Nuova Ferrara

Ferrara

Il fatto

Portomaggiore e quel muretto che divide

Portomaggiore e quel muretto che divide

Il Comune cancella la scritta Free Palestina dal parco di via Modena. Poco dopo è comparsa un’altra frase, con termini più forti: nuova tinteggiatura

19 ottobre 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Portomaggiore L’ondata di terrorismo e violenza che in questi giorni ha riacceso nel modo più drammatico il conflitto arabo-israeliano sta sconvolgendo il mondo e anche in una realtà come quella di Portomaggiore è oggetto di discussioni e prese di posizione. Qualche giorno fa infatti al parco in via Modena è apparsa la scritta “Free Palestina” su un muretto. «Era un momento delicato – ha detto il sindaco Dario Bernardi – e l’abbiamo fatta cancellare tinteggiando». La scritta comunque, è riapparsa quasi subito, «ma a quel punto era diventata offensiva – continua Bernardi», perché al “free Palestina” era stato aggiunto un altro termine più violento, ed è stato quindi disposto la cancellazione.

In un post il primo cittadino ha spiegato le ragioni di quella scelta, sottolineando che «non possiamo certo tollerare un’offesa a uno Stato e un popolo che ha diritto di esistere, come ce l’ha quello palestinese. La cosa mi ha fatto riflettere. Come se il cancellare la scritta fosse stata interpretata nel senso di zittire qualcuno, e quel qualcuno avesse gridato più forte. Davanti a quel che è successo è molto difficile parlare. Io personalmente non sono riuscito a dire nulla».

Un orrore che lascia senza fiato, continua il sindaco: «Le atrocità commesse dai terroristi di Hamas con quell’attacco, le stragi di civili inermi compresi donne e bambini, sono ripugnanti, disumane, non spiegabili da nulla che non sia cieco odio e violenza. È seguito subito altro orrore, i bombardamenti di Israele a tappeto, l’assedio alla striscia di Gaza senza acqua, corrente elettrica, senza possibilità di fuga, attacchi che hanno fatto già un uguale numero di vittime innocenti che nulla hanno a che vedere con quei terroristi, gente che vive da decenni in condizioni non accettabili; così come gli israeliani convivono da anni col terrore».

E se a morire sono persone innocenti, va avanti Bernardi «l’unica posizione di senso che trovo è stare dalla parte dei civili, tutti, vittime incolpevoli di questa spirale di violenza che da anni dura in quella terra. Stare dalla parte di quelli che sperano in una soluzione: due popoli, che hanno entrambi diritto di esistere e di vivere in pace, in due stati liberi. Una soluzione mai realizzata, e ora più lontana che mai. Come ha detto Cecilia Sala, corrispondente de Il Foglio da quelle zone: “La pace qui è un concetto superato”, una cosa vera e terribile. Non so se la scritta comparirà ancora. Dovrò forse cancellarla di nuovo, un “silenzio” che da parte mia significa rispetto. La mia speranza, e quella di tanti, è che non ci sia bisogno di scrivere sui muri. Vorrebbe dire che la pace è più vicina, che sono liberi gli israeliani e i palestinesi. Ma oggi la speranza è vana».l

© RIPRODUZIONE RISERVATA