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Commercio, a Ferrara si cerca la soluzione per canoni progressivi o calmierati

Commercio, a Ferrara si cerca la soluzione per canoni progressivi o calmierati

Ma il centrodestra affossa il voto all’unanimità. Soldi per le sedi del Palio

23 ottobre 2023
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Ferrara Passa in consiglio comunale la proposta di verificare l’istituzione di un canone d’affitto progressivo o calmierato per agevolare il commercio di vicinato ma a Ferrara la maggioranza, qui di centrodestra, non riesce ad ottenere l’unanimità sul provvedimento, come è accaduto invece in Regione, dove il centrosinistra ha coinvolto l’opposizione (con Forza Italia come gruppo trainante) sulla nuova legge del commercio, approvata all’unanimità.

L’amministrazione vuole introdurre un protocollo «per gli immobili commerciali privati, coinvolgendo le associazioni dei proprietari immobiliari, le associazioni di categoria e la Camera di Commercio» e valutando la possibilità di applicare incentivazioni «a favore di chi liberamente decide di aderire a tale protocollo, consentendo l’apertura di nuove attività commerciali con contratti di locazione a canoni ridotti e/o progressivi». L’unanimità è naufragata dopo il no di Forza Italia e del centrodestra ad una risoluzione con la quale il Pd aveva chiesto di verificare anche la possibilità di «ridurre gli effetti dell’indicizzazione Istat».

Così il dibattito, partito con tutti i crismi per replicare il modello “virtuoso” adottato in consiglio regionale si è arenato e la mozione è passata a semplice maggioranza (9 astensioni, 2 contrari). Un no, inatteso e definito inspiegabile dal Pd («una proposta approvata anche a Perugia, retta dal centrodestra», spiegava il consigliere dem Davide Nanni), che ha impedito di raggiungere l’unanimità su un provvedimento che – almeno sul piano degli intenti dichiarati – metteva d’accordo tutti.

È l’ulteriore conferma che a Ferrara la campagna elettorale per il voto del 2024 è già partita con effetti tutt’altro che trascurabili sul fronte politico locale: una bocciatura, per la prima volta, in Conferenza socio-sanitaria sui bilanci preventivi di Asl e Sant’Anna e l’accesissimo scontro politico-istituzionale sul ruolo del direttore del Teatro Comunale, Moni Ovadia, dopo le dichiarazioni rilasciate sul conflitto in Israele. Su quest’ultimo punto è stata bocciata ieri una mozione d’urgenza del consigliere M5s, Tommaso Mantovani, a favore della «libertà d’espressione» che è stata rinviata mentre è stata approvata la mozione del centrodestra che affida ogni valutazione al cda del Teatro (Ovadia aveva lasciato uno spiraglio di attenzione aperto sul Consiglio comunale riguardo all’intenzione di presentare ufficialmente le dimissioni). Bocciata anche la questione d’urgenza, presentata dal Pd, che chiedeva di avviare interventi sul fronte della disabilità, dopo i rilievi critici segnalati dall’Autorità Garante delle Persone con Disabilità.

L’assessora Dorota Kusiak non ha fornito indicazioni sul destino di 33 operatrici ausiliarie precarie del settore educativo in scadenza di contratto entro pochi giorni («Saranno informate», si è limitata a rispondere in Consiglio).

Approvata, intanto, la variazione di bilancio che recupera 2,5 milioni di euro destinati in parte ad investimenti (1,5 milioni).

Il Comune stanzia 200mila euro per incentivi e progettazione per i lavori di adeguamento dell’aeroporto della città, volo a vela compreso, entrambi destinatari di 8 milioni di euro del Pnrr; sono previsti 550mila euro per la riqualificazione di 3 sedi di contrade (S.M. in Vado, S. Luca e S. Giacomo), 40mila euro saranno spesi per un intervento sul complesso del Grattacielo. l

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