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Quartiere abbandonato

Incendi, pericoli di crollo, degrado. A Ferrara nei ruderi della “terra di nessuno”

di Gian Pietro Zerbini
Incendi, pericoli di crollo, degrado. A Ferrara nei ruderi della “terra di nessuno”

L’incuria rimane dietro la stazione tra le vie del Lavoro, Puglisi e Scalambra

23 ottobre 2023
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Ferrara Il degrado è anche psicologico al pensiero che una delle zone più produttive e fiorenti nei decenni del dopoguerra a Ferrara si è trasformata negli ultimi anni tra le più degradate e fatiscenti della città.

Se una volta quell’ampia porzione che si colloca nella parte ovest dietro la stazione ferroviaria - tra le vie Modena, Del Lavoro, Puglisi, Maverna e Scalambra, fino arrivare nell’ex distilleria di via Turchi - era tutto un sorgere di attività produttive, la prima importante zona artigiano-industriale a meno di un chilometro dal centro, ora si trova in uno stato di desolante abbandono.

Nonostante i nuovi insediamenti che ci sono stati negli anni Duemila, tra cui anche alcuni uffici pubblici realizzati nell’ex complesso Eridania, dall’Agenzia delle Entrate all’Inail e altri uffici ancora anche comunali che hanno trovato una collocazione più decentrata rispetto alle precedenti sedi, molte aree di questa zona rimangono nel più completo abbandono.

Zona abbandonata Gran parte di quei terreni e fabbricati, sono incustoditi da anni per la cessazione dell’attività produttiva che ospitavano dovuta a trasloco o fallimento. Non ci sono stati un ricambio e una rigenerazione urbana adeguata per cui ancora oggi ci sono questi edifici fatiscenti, che il terremoto del 2012 ha contribuito a render ancora più pericolanti, in una terra di nessuno. È qui, tra questi muri, che spesso trovano rifugio occupanti abusivi con tutti i rischi che ne conseguono. Sia per la mancata sicurezza di questi stabili, transennati in maniera posticcia, sia per il proliferare dello spaccio che nel frattempo si è trasferito dalla zona nevralgica della Gad per arrivare in posti con occhi decisamente meno indiscreti.

L’incendio in via Puglisi E l’ultimo caso di pericolosa invasione si è registrato l’altro pomeriggio quando i vigili del fuoco sono dovuti intervenire in un vecchio stabile abbandonato di via Puglisi perché qualcuno probabilmente aveva acceso un fuoco. Alcuni passanti hanno infatti visto uscire del fumo e hanno allertato i pompieri che con abilità sono riusciti a spegnere l’incendio in uno stabile con il tetto rotto e pericolante e molto fatiscente. Per fortuna sono addestrati in queste situazioni e sanno dove mettere mani e piedi.

Le grandi ex Nella poco distante via del Lavoro sono molte le attività abbandonate. Il caso più emblematico è dato dalla ex Felisatti, dove il vecchio stabile, dopo la chiusura dell’attività, era meta continua di occupazioni abusive ed è stato demolito per evitare incursioni. Ma nonostante le recinzioni, recise in molti punti, quell’area viene costantemente “visitata”. C’era anche un progetto di riqualificazione, ma al momento è tutto fermo e non solo per il prossimo varo del Pug, piano urbanistico generale, ma anche per le scelte di Alleanza 3.0 proprietaria dell’area. Sempre in via del Lavoro ci sono altri stabili abbandonati che hanno ospitato in passato grandi aziende dismesse e anche qui la recinzione ha dei buchi. Le incursioni sono quasi all’ordine del giorno come anche nella zona più a ovest verso la distilleria, con edifici e capannoni in attesa di una riqualificazioni attesa da tanti anni.

Oltre a questo si aggiunge anche la situazione del cantiere abbandonato di via Scalambra con molti palazzoni che hanno solo le scheletro per via del fallimento della ditta costruttrice. Anche in questo caso si tratta di una situazione di grande degrado da sanare.

Riconvertire questi edifici risulta quanto mai indispensabile per evitare di allargare il raggio a questa “terra di nessuno”.l