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Dopo l’omicidio

Ferrara, tolti i sigilli al Big Town: ma non riaprirà mai più

Daniele Oppo
Ferrara, tolti i sigilli al Big Town: ma non riaprirà mai più

Dopo le violenze foglio di via per il fratello di Davide Buzzi

24 ottobre 2023
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Ferrara In quella veste con ogni probabilità non riaprirà più dopo la tragedia di cui è stato teatro. Da lunedì il Big Town di via Bologna è stato dissequestrato dalla procura di Ferrara. Ma le insegne del bar-chupiteria non sono destinate a rimanere: il prossimo passo è ora ripulirlo da quel che è rimasto dopo l’omicidio di Davide Buzzi, dalle macchie di sangue e altro materiale biologico, dagli avanzi dell’attività imprenditoriale rimasti lì dalla notte del 1º settembre, tutto a marcire e decomporsi. Dopo la pulizia il locale verrà restituito alla proprietà.

Intanto ci sono dei piccoli aggiornamenti per quanto riguarda le vicende collaterali all’omicidio. Il primo riguarda il fratello di Buzzi, Alessandro, che è stato raggiunto di recente da un foglio di via da Ferrara chiesto dai carabinieri al questore dopo che a inizio ottobre ha avuto un violento accesso di rabbia e ha spaccato la vetrina del bar - violando anche i sigilli del sequestro per farlo - dopodiché ha creato molti problemi al pronto soccorso dell’ospedale del Delta a Lagosanto, dove si era recato per farsi medicare a una gamba e dove si è presentato in uno stato di fortissima e incontrollabile agitazione, al punto da usare violenza anche nei confronti di un operatore sanitario.

Il secondo aggiornamento riguarda invece un’indagine parallela sull’episodio che sembra abbia scatenato tutta la spirale di violenza, ovvero la morte di Edoardo Bovini (figliastro 19enne di Buzzi al quale era molto legato), deceduto a metà agosto fuori dal Big Town: la consulenza medico legale e tossicologica richiede più tempo di quanto inizialmente previsto e per questo è stata concessa una proroga. L’ipotesi è che Bovini sia deceduto a causa dell’assunzione di cocaina e che questa abbia interferito in maniera fatale con un difetto cardiaco a lui già noto per un altro malore avuto l’anno precedente per lo stesso motivo e che lo porto a essere ricoverato all’ospedale di Cona.

Rimangono in carcere, intanto, Mauro e Giuseppe Di Gaetano, il titolare del bar e suo padre, accusati di omicidio volontario e tentato omicidio, quest’ultimo nei confronti di Lorenzo Piccinini, il 20enne che si era recato con Buzzi al Big Town per un blitz violento, con tanto di tanica di benzina al seguito. l

D.O.

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