Sant’Egidio, a piedi per 4mila km e una notte al riparo al Poggetto
La storia di una pellegrina tedesca accolta nella parrocchia di Sant’Egidio
Ferrara Un cammino lungo più di 4.000 chilometri con tappa a Ferrara, per andare in pellegrinaggio a Gerusalemme. Lo scorso giovedì 19 ottobre don Giuseppe Cervesi, parroco di Sant’Egidio, ha ricevuto una chiamata inaspettata dalla parrocchia di Gaibanella: una signora aveva visto una donna cercare riparo dal tempo che minacciava pioggia. Dato che il parroco di Gaibanella era ammalato, don Giuseppe ha accolto la pellegrina affinché trovasse riparo a Sant’Egidio, nel Santuario della Madonna del Poggetto.
Lei è Erika Silke, 54enne tedesca originaria di Lipsia che nel 2020 ha deciso di partire a piedi portando con sé solo i documenti e i propri vestiti, con il proposito di raggiungere Santiago de Compostela. Dove però non si è voluta fermare, ha quindi rivolto il suo sguardo verso Roma per poi dirigersi, piano piano, a Gerusalemme per visitare i luoghi più sacri della cristianità. «È una persona che vive radicalmente il Vangelo – ha raccontato don Giuseppe – non ha nulla e campa solo di ciò che le offre la Provvidenza. Non vuole l’elemosina, accetta solo vestiti per coprirsi e qualche verdura. È una cittadina del mondo e questa sua libertà e rigidità rispetto al denaro ricordano per certi aspetti il messaggio di San Francesco d’Assisi». Erika Silke dorme spesso all’aria aperta e si nutre dei vegetali che incontra durante il cammino (anche ortiche) ; come ha raccontato al sacerdote nella propria lingua madre, non ha marito e non ha mai desiderato avere figli a causa di un trauma familiare. Dal 1994 non tocca più tabacco e dal 1996 ha smesso di bere vino. «È una donna sempre sorridente, tranquilla e affabile – ha proseguito don Giuseppe – mi ha rivelato di essere rimasta molto delusa e arrabbiata da Roma, dato che ogni volta che entrava in una chiesa le domandavano dei soldi». Durante il suo pellegrinaggio Erika Silke si recherà anche in Paesi belligeranti: dovrà passare attorno al Mar Nero, attraversare l’Ucraina, la Turchia e la Siria ma non teme per la propria vita; l’unica cosa che non sopporta è la pioggia. La donna, dopo essersi rifocillata (è vegetariana) , e aver passato la notte, è ripartita per il suo viaggio solitario con parole di buon auspicio e dei pomodori che non mancheranno di ricordarle l’ospitalità ricevuta dalla parrocchia ferrarese. l
Nicola Vallese
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