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Ferrara, Edoardo tradito dal suo cuore: nessun ritardo nei soccorsi

Alessandra Mura
Ferrara, Edoardo tradito dal suo cuore: nessun ritardo nei soccorsi

Caso Big Town, la conferma: il figliastro di Buzzi non morì di overdose

27 ottobre 2023
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Ferrara Quando è stato colto dal malore che lo ha ucciso nella tarda serata del 12 agosto, Edoardo Bovini aveva un tasso alcolemico di 2,5 grammi per litro di sangue ed era positivo alla cocaina con 875 nanogrammi per ml. Valori che in una persona sana non avrebbero avuto un effetto letale, ma che combinati alla mutazione genetica cardiaca di cui il ragazzo era portatore hanno provocato un evento aritmico cardiaco risultato fatale per il diciannovenne. A cui del resto i medici avevano raccomandato di evitare ogni assunzione di alcol e sostanze, dopo un malore che aveva accusato l’anno precedente.

È quanto emerge dagli accertamenti tecnici sul cadavere del ragazzo morto mentre si trovava al bar Big Town di via Bologna con alcuni amici. Dalle indagini inoltre non sono emersi elementi utili a stabilire con esattezza il momento il cui il giovane ha assunto la cocaina, e di conseguenza capire dove si era procurato lo stupefacente e se lo avesse consumato nello stesso locale o altrove. Nessun dubbio invece, a quanto si apprende, sulla tempestività dei soccorsi, che vennero allertati immediatamente non appena il giovane, fatti pochi passi, stramazzò al suolo.

Ma la morte di Edoardo aveva innescato la reazione del patrigno, Davide Buzzi: ritenendo invece responsabili della tragedia i gestori del locale, Mauro e Giuseppe Di Gaetano, insieme all’amico Lorenzo Piccinini il 1° settembre si era presentato al Big Town con una tanica di benzina, minacciando di dare fuoco a tutto. Una spedizione preceduta da aggressioni fisiche e richieste di denaro, e sfociata poi nel sangue, con il violentissimo contrattacco da parte dei Di Gaetano: Buzzi venne accoltellato più volte da Giuseppe e colpito al capo dal figlio Mauro, fino alla morte. Nella colluttazione anche Lorenzo Piccinini, ora indagato per tentata estorsione per le richieste di denaro ai due titolari, venne ferito gravemente. I due titolari si trovano ora in carcere con le pesantissime accuse di omicidio e tentato omicidio

La tragedia della morte prematura di un diciannovenne ne ha innescata una seconda, altrettanto insanabile e con strascichi infiniti. L’ultimo in ordine di tempo, l’incursione nel bar sotto sequestro da parte del fratello di Davide Buzzi, Alessandro, che tre settimane fa violando i sigilli posti dall’autorità giudiziaria, spaccò la vetrina del Big Town e poi diede in escandescenze al pronto soccorso dell’ospedale del Delta dove si era presentato per una ferita alla gamba. L’uomo è stato poi raggiunto da un foglio di via da Ferrara disposto dal questore su richiesta dei carabinieri. La procura nel frattempo ha dissequestrato il locale.l

A.M.

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