Ferrara, il petrolchimico sostenibile conquista anche il Ministero
Urso: «Definiremo un protocollo per il rilancio del territorio»
Roma Sarà una collaborazione tra pubblico e privato a portare un’altra dose di “green” nel sito industriale del petrolchimico di Ferrara. Riuso, risparmio ed efficientamento energetico, le parole d’ordine che sono state posate nei giorni scorsi anche sul tavolo del ministero. Il piano porterà a Ferrara, grazie ad una combinazione di risorse investite dallo Stato e dalle imprese insediate nella più grande area industriale della provincia, una quarantina di milioni di euro e nei prossimi mesi dovrebbe tradursi in un protocollo d’intesa. L’idea, che in realtà e un’articolazione di interventi, ha già mosso i primi passi a livello di progettazione, ed è stata presentata da una delegazione composta da amministratori comunali e da rappresentanti delle imprese coinvolte nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel corso di un incontro che si è svolto martedì scorso a Roma.
Uno degli obiettivi, come confermano i promotori, è rendere più indipendenti le imprese dalle oscillazioni dei costi dell’energia garantendo attrattività e tenuta degli investimenti. Il progetto più qualificante prevede l’abbattimento di oltre il 50% dei consumi di acqua prelevata dal Po.
Il flusso sarà portato a 7 milioni di metri cubi/anno dai 15 milioni attuali con una consistente riduzione dei consumi energetici e del prelievo di acqua, risorsa divenuta decisamente più preziosa, oggi, a causa delle ricorrenti siccità che mettono a rischio la produzione in interi settori come l’agricoltura. Nel Polo chimico sarà implementato l’uso dei pannelli solari e fotovoltaici, saranno installate lampadine a led e utilizzati sistemi per evitare gli sprechi di energia.
È stato lo stesso ministro a inquadrare il traguardo della collaborazione. «Stiamo definendo un protocollo d’intesa con Comune, Consorzio e tutti gli attori interessati per porre le condizioni per il rilancio chimico del territorio di Ferrara», ha detto Adolfo Urso.
Ad affiancare il ministro, il sottosegretario Fausta Bergamotto, i dirigenti di Eni, Eni-Versalis, Lyondell Basell e Vp Yara, il responsabile di Italia Dacarbonization and Sustainable Business Development, Michele Zini, e alcuni rappresentanti del Comune di Ferrara: il dirigente del Settore Ambiente, Alessio Stabellini, e la Capo di Gabinetto del sindaco di Ferrara, Alessia Pedrielli. Corrado Rotini, amministratore delegato di Basell Poliolefine Italia (Gruppo LyondellBasell), annuncia che «il progetto contribuirà in maniera significativa allo sviluppo sostenibile del Petrolchimico» mentre Francesco Caterini, di VP Yara Italia, ha illustrato il contesto: «Il Polo chimico riveste un’importanza fondamentale per l’Italia, poiché si tratta dell’unico sito produttivo di ammoniaca nella nostra nazione, un prodotto indispensabile per intere filiere produttive del nostro Paese. Vedere le istituzioni supportarci, a partire dal Comune di Ferrara fino al Ministero, è la dimostrazione di una collaborazione e impegno che permette la realizzazione di un progetto così importante».
Paolo Schiavina, amministratore delegato del Consorzio Ifm, ha sottolineato che «il progetto permetterà al sito di Ferrara di avere una sua identità per i prossimi 25-30 anni e consentirà l’insediamento di nuove realtà produttive nel sito stesso. Dal punto di vista del risparmio energetico si tratta del primo progetto in Europa appoggiato da un Ministero». l
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