La Nuova Ferrara

Ferrara

Il giallo

Copparo, rapine in serie alle Generali: più incredulità che paura

Fabio Terminali
Copparo, rapine in serie alle Generali: più incredulità che paura

Una mattinata tra i negozianti: «Questa è una zona tranquilla». Prevalgono i dubbi, tuttavia c’è anche chi ha installato i sistemi d’allarme

27 ottobre 2023
4 MINUTI DI LETTURA





Copparo Più stupore che paura. Un disorientamento diffuso che prima di sfociare nell’allarme sicurezza ristagna nell’incredulità. Punti di domanda, anche dubbi. Tanti, forse troppi.

Cosa sta succedendo in questa palazzina color nocciola chiaro di via Pavese, nella sede delle Assicurazioni Generali di Copparo? Nell’ultimo mese si sono verificate tre rapine. L’ultima mercoledì, all’ora di pranzo come peraltro per i precedenti colpi: a una dipendente i malviventi hanno addirittura tagliato alcune ciocche di capelli, la volta precedente sempre lei era stata rinchiusa e legata in una stanza, mentre quattro persone a volto coperto arraffavano 500 euro, dopo essere entrate forzando la porta.

Disorientati Nei negozi nessuno sembra aver visto nulla. «Noi mercoledì abbiamo chiuso alle 12.30, non c’eravamo – dice Gabriella Collu dell’edicola tabaccheria –. Per il resto, niente di sospetto. Certo, i clienti ne parlano. Tutte queste rapine in serie: rimane un fatto abbastanza inusuale».

Qualche preoccupazione traspare dalle parole di una dipendente dello studio del commercialista Dario Bigoni, che preferisce restare anonima: «Hanno tagliato delle ciocche? Ho saputo e fa un po’ impressione. Qui vicino comunque tra le donne c’è chi dice che non vuole venire più a lavorare. Scherzano? A questo punto non lo so».

A parte tutto, c’è chi ha preso delle contromisure, come alla lavanderia Cri, che è accanto alle Generali: «Abbiamo installato un sistema d’allarme proprio da poco – spiega una dipendente –. Se abbiamo notato qualcosa di strano? Niente proprio».

Praticamente tutti definiscono questa zona di Copparo, il “rettangolone” di piazza Martiri del Lavoro, ampio parcheggio e negozi sotto gli archi, come tranquilla. «Anche se ormai vedere i carabinieri dopo ogni rapina sta diventando un’abitudine. Però il sentimento comune è l’incredulità», commenta Vittoria Gaparetto di Elementi del Gusto.

Fiorenza Caselli e Antonio Casadio mentre ci rispondono stanno servendo un paio di persone nella loro macelleria: «Abbiamo sentito quel che è successo, ma non sappiamo nulla. Questa è una zona tranquilla». Nessuna preoccupazione particolare arriva anche da Elisa Caleffi, giovane tatuatrice immersa nel suo lavoro: «Guardi, è tutto molto strano, però non ho paura».

Strane voci «Guardi, abbiamo più paura dei furti negli appartamenti – dicono Sara Lavezzi ed Enrico Freddi di Digital Home –. Speriamo che i carabinieri facciano piena luce su questa vicenda. Perché voci in giro se ne sentono eccome».

Vero, il velo dei silenzi mano a mano che si cammina si scioglie. Stando a quanto raccontano più persone, le rapine alle Generali sarebbero addirittura di più rispetto a quante ne siano emerse finora. C’è chi dice sei, altri addirittura sette, e tutte nel giro di una manciata di mesi. E poi altra indiscrezione, tutta da verificare: la dipendente delle assicurazioni al centro del caso, diversi anni fa quando lavorava a Codigoro, sarebbe stata vittima di un episodio analogo.

I capelli al bar «Lei questa mattina (ieri; ndr) era a fare colazione qua: c’era tanta gente, non abbiamo avuto modo di parlare ma sembrava tutto sommato normale», spiega Luciana Zanetti dietro il bancone del bar I Portici, la quale aggiunge un fatto che si collega al taglio delle ciocche che avrebbe subito la donna: «Aveva i capelli più corti rispetto al solito, come se fosse andata a farsi mettere a porto dalla parrucchiera – ha notato la barista –. E il suo titolare era qui mercoledì a pranzo, viene spesso. Cosa penso? Di sicuro è strano che i rapinatori puntino in quell’unica direzione, e poi con quella frequenza. Tanto che noi sembreremmo al sicuro: lo dico piano, sono cose delicate».

L’altra assicurazione C’è poi un altro fatto che fa pensare. C’è una seconda agenzia assicurativa, la Axa, a pochi passi dalla concorrenza. Ma qui tutto scorre normalmente, nessuna rapina. «Abbiamo tutti i sistemi di precauzione e di sicurezza installati – dice Sandra Zerbinato –. I colleghi delle Generali li conosciamo di vista più che altro, non siamo certamente in confidenza. Nessuna informazione particolare: mi scusi, adesso non ho tempo, ho una pratica urgente da chiudere».

Le indagini I carabinieri ormai da queste parti sono “di casa”, tra l’altro la caserma è poco distante. Le indagini proseguono senza escludere alcuna ipotesi, cercando di fare luce sulla scia di rapine, o presunte tali, posando l’attenzione sulle incongruenze tra un dettaglio e l’altro. Soprattutto per valutare i motivi di questi colpi ai danni di un’unica attività, un’assicurazione che, di norma, negli uffici non dispone di grandi quantità di denaro in contante. Tanto che non sarebbero spariti mai più di 500 euro per volta.

Intanto in questo angolo di Copparo, movimentato da qualche giorno, la vita prosegue un po’ “sospesa”. Al secondo piano del palazzo dove ha sede le Generali qualcuno ha messo una zucca di Halloween. Ma c’è qualcosa di più dell’alternativa tra dolcetto o scherzetto. l