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Ferrara, restauro del Castello: il bando entro l’anno

Gian Pietro Zerbini
Ferrara, restauro del Castello: il bando entro l’anno

Via libera a un progetto molto travagliato da 16 milioni di euro. Il cantiere dalla prossima estate, salvi anche i fuochi del 2025

29 ottobre 2023
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Ferrara Ci siamo, finalmente. Entro l’anno uscirà il bando che dovrà assegnare i lavori del complesso restauro del Castello Estense. E dai disegni dei progettisti (che qui pubblichiamo) emergono i punti nodali dell’intervento. Nei giorni scorsi ’incontri decisivi hanno portato l’ok anche della Soprintendenza. Non ci sono più ostacoli ad un iter che ha subito molti intoppi burocratici facendo slittare di qualche anno l’inizio dell’opera di ristrutturazione del valore complessivo di oltre 16 milioni di euro. Cifra che verrà ritoccata probabilmente, anche per possibili interventi migliorativi nel percorso museale. Una volta che verranno finalizzate tutte le procedure con l’aggiudicazione dei lavori, il cantiere dovrebbe partire per l’estate.

La genesi Il progetto ha avuto un iter lungo e travagliato ed è iniziato con il coinvolgimento fondamentale dell’ingegner Giuliano Mezzadri, recentemente scomparso, le cui soluzioni strutturali sono state rese esecutive dai collaboratori Chiara Foresti e Francesco Pirani. Gli interventi architettonici sono stati studiati dall’architetto Barbara Pazi, mentre le dotazioni impiantistiche sono state progettate dallo studio Siever e la sicurezza del cantiere è coordinata dall’ ingegner Andrea Bernagozzi. Tutti professionisti ferraresi, sotto la regia dei tecnici della Provincia, e in particolare dell’ing. Angela Ugatti .

Ok ai fuochi a Capodanno Intanto dal rendering emerge anche il recupero del giardino pensile di Eleonora d’Aragona, al secondo piano che diventerà un’area archeologica per i visitatori. Ma saranno molte le novità che consentiranno di trasformare il Castello in un contenitore espositivo ancora più grande:di recupero. Intanto è stato raggiunto un accordo tra amministrazione provinciale, stazione appaltante e proprietaria del monumento e l’amministrazione comunale che gestisce la struttura per consentire lo svolgimento dello spettacolo pirotecnico non solo questo Capodanno, visto che il cantiere dovrà ancora partire, ma anche per l’edizione 2025, facendo modo che il cantiere almeno per quell’anno non interferisca sul famoso “incendio”.

L’investimento Il progetto iniziale prevedeva un importo complessivo di lavori per 16 milioni così ripartiti: 7 milioni finanziati dalla Regione per la riparazione dei danni e il miglioramento sismico del Castello e il recupero dell’edificio, altri 7 milioni finanziati dal Ministero della Cultura per la trasformazione del secondo piano del Castello da adibire a spazi per le esposizioni museali, nella fattispecie spazi complementari della Pinacoteca nazionale con il conseguente smantellamento degli uffici dell’amministrazione provinciale da traslocare nei prossimi mesi nell’edificio di corso Isonzo, sempre di proprietà della Provincia, la quale finanzia con fondi propri i restanti 2 milioni che completano il quadro economico.

Il trasloco Proprio nei locali di Corso Isonzo è in atto in questo periodo un cantiere di ristrutturazione dove si stanno ultimando lavori per un importo complessivo di 1 milione di euro. Si sta infatti procedendo a ristrutturare i vecchi locali dotandoli dei nuovi sistemi di efficientamento energetico in modo da essere pronti ad ospitare il personale che trasloca dal monumentale Castello. Novità logistica anche per il presidente, che avrà un secondo ufficio operativo in corso Isonzo.

Ecco a questo punto il cronoprogramma rivisto e aggiornato della ristrutturazione quadriennale del Castello.

2024/25 Si inizia il prossimo anno in estate dal lato Ovest, rimarrà sostanzialmente come adesso con solo gli uffici ristretti di rappresentanza della presidenza della Provincia, ovviamente saranno interessati nei lavori di ristrutturazione.

2025/26 I grigi uffici, che si trovano attualmente posizionati nel lato Sud del Castello, lasceranno campo libero all’allestimento in quel settore di due grandi sale, seguendo le volte originali. Superficie quindi più adatte e conformi ad ospitare opere d’arte e mostre della Pinacoteca nazionale. Gli uffici della Provincia, come detto, nel 2025 saranno già stati trasferiti in maniera organica all’ex Cotti, quell’edificio di Corso Isonzo 105 che da tanti anni ospita servizi.

2026/27 La rivoluzione del secondo piano del Castello comporterà anche un intervento della sala del consiglio provinciale, da pochi anni ristrutturata, e siamo nel lato Est. Questo non solo per rafforzarla dal punto di vista dell’antisismica e della copertura del solaio ma anche per permettere al visitatore di ammirare al meglio una porzione più vasta dei resti del giardino pensile del tardo Quattrocento di Eleonora d’Aragona. Sarà anche ristrutturata la sala della Torre del Leoni, per dare continuità al percorso espositivo.

2027/28 Anche nel lato Nord qui proseguirà lo smantellamento degli uffici dell’amministrazione provinciale ma gli spazi che verranno recuperati saranno sviluppati per la didattica e per invitare scolaresche alla visione dell’arte. Le scale e gli ascensori nei prossimi anni verranno perfezionati nel nuovo progetto di collegamento tra il primo e il secondo piano del Castello. Insomma, uan seconda rivoluzione strutturale dopo quella dei primi anni Duemila.l

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