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Servizi per gli anziani

Ferrara, Case famiglia a “cinque stelle”. Lista e controlli in capo al Comune

Ferrara, Case famiglia a “cinque stelle”. Lista e controlli in capo al Comune

Strutture di qualità con verde e bagno in camera. Il Pd: «Tutele agli addetti»

30 ottobre 2023
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Ferrara Arrivano le case famiglia “a cinque stelle”, con bagno in camera, verde esterno, menu variegati, assistenza infermieristica. A decidere quali delle micro-strutture per anziani autosufficienti potranno fregiarsi del bollino di qualità, che diventerà inevitabilmente la discriminante per attrattività e tariffe, sarà il Comune. Si tratta del passaggio forse più delicato del Regolamento in via di definizione a Palazzo Municipale, perché presuppone una sorta di garanzia pubblica di qualità che sarà la stessa amministrazione a dover mantenere, attraverso controlli da attivare su segnalazione Asl. L’altra questione emersa ieri pomeriggio in sede di Commissione consiliare, nella quale l’assessore Cristina Coletti ha illustrato la novità, è relativa al trattamento del personale di queste case famiglia, tutte a gestione privata: il Pd ha chiesto, su sollecitazione dei sindacati, che vengano applicati contratti sottoscritti da sigle davvero rappresentative, e non quelli “pirata” che sfociano poi in vertenze e finiscono per danneggiare anche gli ospiti.

Le nuove regole riguardano case famiglia, appartamenti protetti e altre strutture per anziani e adulti con lievi disabilità o dipendenze, quasi un “ponte” verso le Cra: quindi non minori fragili, ad esempio con problemi alimentari, «per i quali da noi non ci sono strutture» ha osservato Tommaso Mantovani (M5s). Tra città e forese ve ne sono 36, aperte soprattutto negli ultimi dieci anni, e l’idea condivisa in Conferenza sanitaria territoriale è stata di uniformare il loro gestione e quella di tutte le altre strutture con uguali funzioni a livello provinciale. Anche per questo motivo, hanno spiegato Coletti e Giorgio Benini, dirigente comunale del settore, ogni modifica allo schema concordato andrebbe valutata con attenzione.

Tra le principali novità, assieme alla lista di case lavoro con il “bollino”, il legame con l’Ispettorato del lavoro: queste strutture aprono con una semplice Scia, che andrà da ora in poi comunicata anche agli ispettori, in modo da facilitare il monitoraggio ed eventuali controlli sull’inquadramento del personale. Non sarà inoltre possibile aprire due case famiglia nello stesso immobile, in maniera da impedire la nascita di strutture di natura diversa (si parla in questo caso di realtà piccole, non più di 6 ospiti). Anche la procedura di sospensione dell’autorizzazione viene definita in maniera più chiara, con precisi termini entro i quali i titolari devono rispondere alle osservazioni dell’autorità.

Per quanto riguarda i controlli, è il Comune attraverso l’Asp ad effettuare quelli di partenza, poi subentra una specifica commissione Asl che viene attivata su segnalazione, e torna a sua volta a chiedere l’intervento dell’Azienda sociale. l

S.C.

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