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Ferrara, meno soprintendenza: dehor più facili da aprire

Ferrara, meno soprintendenza: dehor più facili da aprire

Il regolamento comunale semplifica e taglia le tempistiche. Tariffe 2023 ridotte del 50%, si tratta per l’anno prossimo

30 ottobre 2023
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Ferrara Le decine e decine di dehor spuntati come funghi in città, soprattutto nel periodo Covid, sono destinati a diventare elementi duraturi del panorama urbano, e probabilmente ad aumentare di numero e di volume. Da una parte, infatti, c’è la volontà a livello nazionale di concedere un ulteriore anno di proroga alle strutture Covid, e dall’altra il Comune sta per licenziare un Regolamento all’insegna della semplificazione e della velocità delle concessioni, «concordato assieme a tutte le associazioni e con il recepimento integrale delle osservazioni dei rappresentanti delle persone disabili» ha detto l’assessore Matteo Fornasini, presentando la novità, che favorisce «un settore particolarmente colpito in questi anni». L’obiettivo, dopo l’approvazione in giunta, è portare il documento in Consiglio comunale entro novembre, in modo tale da rendere disponibile il testo a Comuni e associazioni di altri territori che già lo stanno chiedendo.

Le novità Fino ad oggi a normare le distese era un semplice allegato, ora ci sarà appunto un Regolamento autonomo e articolato, che ha richiesto quasi un anno di lavoro con commercianti, artigiani e professionisti, e dopo diversi incontri con la Soprintendenza. Proprio nei rapporti con le Belle arti stanno due delle novità più rilevanti: per allestire dehor base, quelli con soli tavolini e sedie, non sarà più necessario il parere della Soprintendenza; per tutti gli altri è stato attivato un meccanismo, la conferenza asincrona dei servizi, per il quale il ministero ha 60 giorni di tempo per mettere per iscritto come la pensa, terminati i quali il Comune può concedere l’autorizzazione. Le concessioni da triennali diventeranno quinquennali.

Quanto alle tariffe, dopo tre anni di gratuità nel 2023 sono stati chiesti canoni ridotti del 50% rispetto a quelli definiti nel 2007, e sono in corso trattative con le categorie interessate per le tabelle da applicare a partire dal 2024.

Le reazioni Tutti positivi i pareri dei diretti interessati, che hanno riconosciuto come il Comune di Ferrara sia tra i primi a dotarsi di un regolamento. «Si passa dal concetto di occupazione di suolo pubblico a quello più evoluto di fruizione di spazi pubblici - argomenta Matteo Musacci (Fipe Confcommercio) - I dehor sono diventati fondamentali, rappresentano vere e proprie prosecuzioni esterne dei locali, ed è importante aver tutelato le concessioni del periodo Covid». Il punto d’arrivo è di particolare rilevanza, ha aggiunto Michele Rosati (Confesercenti), «anche perché le posizioni di partenza della Soprintendenza erano da far rizzare i capelli in testa. Il sondaggio della nostra associazione nazionale degli esercizi pubblici, peraltro, rivela come la grande maggioranza dei clienti vuole la conferma dei dehor Covid». Dopo la pandemia, ha aggiunto Matteo Carion (Cna), «c’era il rischio di ritorno alle rigidità nella concessione di autorizzazioni, invece questo Regolamento introduce norme flessibili. Inoltre, e questo è fondamentale, dà certezze sui tempi alle aziende». Si tratta di un esempio di «patrimonio pubblico messo al servizio di imprese e cittadini - è la visione di Paolo Cirelli (Confartigianato) - Assieme a provvedimenti come la detassazione per i rifiuti delle aree artigianali, dimostrano l’attenzione dell’amministrazione». E parla di «passo avanti» Alessandro Bucci (Rete professioni), anche in previsione di modalità più ampie di fruizione delle distese indotte dalle temperature alte fuori stagione.

Disabili Non era alla presentazione il Comitato area disabili, che ha fatto sapere di attendersi «un recepimento all’interno del Regolamento, e non nelle prescrizioni, delle nostre osservazioni»: nel primo caso le attenzioni all’utenza debole della strada devono essere contenute nel progetto iniziale, che in caso contrario va bocciato, mentre nel secondo diventano indicazioni da applicare e sulle quali il Comune dovrebbe poi attivare controlli. Le verifiche su strada sono tra le richieste, assieme ad almeno 1,30 metri di marciapiede liberi, sedute miste (con e senza braccioli), divisorie alte almeno 70 centimetri e dislivelli limitati per le pedane. l

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