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L’operazione

Ferrara, furti e rapine in casa: sgominata la banda

Marcello Pulidori
Ferrara, furti e rapine in casa: sgominata la banda

I carabinieri di Rovigo hanno sbaragliato una gang di rapinatori che aveva compiuto colpi anche nel Ferrarese

02 novembre 2023
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Ferrara I carabinieri di Rovigo hanno sgominato una banda di rapinatori ritenuti gli autori di colpi anche nel Ferrarese. Alcune sere fa a seguito di ricerche internazionali, la polizia nazionale slovena ha arrestato due uomini di origine albanese, entrami 43enni e senza fissa dimora. I due sono stati individuati nel corso di una complessa indagine coordinata dalla Procura di Rovigo e condotta dal Nucleo investigativo dei carabinieri del capoluogo veneto. Gli albanesi sarebbero tra gli autori di 2 rapine e ben 31 furti avvenuti nei mesi scorsi a cavallo tra Veneto ed Emilia-Romagna. Per quanto riguarda il territorio ferrarese parliamo di rapine e furti avvenuti a Ferrara, Portomaggiore, Porto Garibaldi e Migliaro. Tutti i colpi sono stati messi a segno all’interno di case. Con l’arresto dei 2 albanesi la banda è stata così sgominato e sono al momento 5 le persone in carcere.

Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, tutti i colpi sarebbero avvenuti in orario serale e/o notturno e hanno portato alla emissione da parte del gip del tribunale di Rovigo di complessive cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, tre delle quali eseguite all’inizio dello scorso mese di maggio. Le perquisizioni eseguite in tale contesto – con il supporto delle compagnie carabinieri di Carpi, Pavia e Corsico – nelle abitazioni delle persone sospettate nonché all’interno di un garage situato nel Milanese utilizzato come magazzino/deposito delle auto impiegate nei raid, avevano consentito il rinvenimento e il sequestro di 19mila euro in contanti, di diversi orologi di valore e di svariati oggetti in oro, nonché apparati ricetrasmittenti, flessibili, arnesi da scasso e alcune targhe ritenute rubate, queste ultime di volta in volta utilizzate sulle autovetture in uso.

Nei confronti degli ultimi arrestati, che all’epoca dell’esecuzione delle misure si erano sottratti alla cattura riparando in Albania, sono state attivate da parte dei carabinieri, su delega dell’autorità giudiziaria competente, le ricerche tramite il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, con l’emissione da parte della magistratura di altrettanti Mae – mandato d’arresto europeo – eseguiti sabato scorso dalla polizia slovena, che ha anche provveduto a sequestrare i documenti d’identità esibiti dai due uomini all’atto del controllo, entrambi risultati falsi. Sempre attraverso i competenti organismi di cooperazione internazionale, nello scorso luglio era stata individuata in Lituania anche l’autovettura Audi utilizzata per commettere i reati contestati, veicolo di cui il sodalizio criminale aveva provveduto a disfarsi poco prima dell’esecuzione delle catture, vendendolo nel Paese baltico. L’autovettura è stata posta sotto sequestro e messa a disposizione del legittimo proprietario.

Le indagini dei carabinieri proseguono. l