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Altra strage di daini a Mirabello, uccisi anche gli esemplari rimasti

Daniele Oppo
Altra strage di daini a Mirabello, uccisi anche gli esemplari rimasti

Martedì mattina il ritrovamento delle carcasse di tre maschi e una femmina, tutte sequestrate per effettuare le analisi

03 novembre 2023
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Mirabello Sono morti tutti. Dopo la prima strage di daini all’interno di un’area afferente a una struttura ricettiva di Mirabello, martedì mattina la macabra scoperta: gli ultimi esemplari rimasti - tre maschi e una femmina - sono morti, tutti.

E sono morti in circostanze che vanno approfondite, per questo la procura ha ordinato il sequestro delle carcasse. Di sicuro anche in questo caso la morte è stata violenta.

«L’unica cosa che posso dire che è sono molto scosso, provo un grande dispiacere», afferma Alex Soncini, figlio del titolare della struttura, che già nel primo episodio aveva allertato i carabinieri dopo aver appreso cosa era accaduto. Questa volta è stato lui a essere allertato.

Ancora non è chiara la causa. Se nel primo episodio si è parlato di “daino killer” che avrebbe ucciso 12 esemplari (altri tre, tutti maschi, sono stati invece ammazzati da un cacciatore chiamato dal titolare della struttura), anche in questo episodio finale potrebbe aver influito la violenza determinata dalla condizioni di vita in cui i daini si sono ritrovati dopo la mattanza: tre maschi in competizione per una sola femmina.

È una delle ipotesi al vaglio dei carabinieri forestali, nuovamente intervenuti, e dei veterinari dell’Ausl, che hanno portato le carcasse all’Istituto zooprofilattico dove verranno eseguiti tutti gli esami e gli approfondimenti del caso. Da quanto si apprende sarebbero state trovate anche impronte di altri animali, come la volpe, il cui intervento potrebbe spiegare le condizioni e le lesioni riscontrate su alcuni esemplari, forse come intervento secondario dopo la morte, se non proprio come determinanti.

Sul primo episodio la procura di Ferrara - il fascicolo è nelle mani del sostituto procuratore Andrea Maggioni, che con ogni probabilità acquisirà anche questa seconda tranche della mattanza - ha aperto un’indagine per uccisione di animali a carico del cacciatore e del titolare e per maltrattamenti a carico di quest’ultimo che, nell’ipotesi investigativa, avrebbe permesso la proliferazione dei daini in un ambiente confinato e divenuto angusto per un gruppo così numeroso, determinando la reazione violenta di uno o più esemplari. 

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