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Salus e Quisisana, è allarme. «A Ferrara dall’Asl stop ai ricoveri, i posti letto restano vuoti»

Salus e Quisisana, è allarme. «A Ferrara dall’Asl stop ai ricoveri, i posti letto restano vuoti»

Timori per l’occupazione: «Chiediamo un incontro». Le due strutture coinvolte nel piano di evacuazione per la rimozione dell'ordigno dall'ex convento di San Benedetto

03 novembre 2023
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Ferrara «Il piano di evacuazione per la rimozione dell’ordigno il 26 novembre? Potrebbe non essere necessario in questa clinica perché potrebbe essere...vuota». È la risposta che si riceve in queste ore dai due ospedali privati accreditati della città, Salus e Quisisana, insediati all’interno dell’area che, durante il lavoro degli artificieri, dovrà essere liberata per motivi di sicurezza. In questi giorni le due strutture, ma anche i sindacati, stanno valutando la ricaduta del blocco dei ricoveri disposto dall’Asl (fino a fine anno) per raggiunti limiti di budget.

Il plafond a disposizione delle aziende sanitarie per questo servizio (acuti in arrivo dai pronto soccorso e lungodegenti da ricoverare) si è esaurito con un anticipo di oltre due mesi. Ora è arrivato lo stop e si temono già effetti sull’occupazione delle due strutture.

Il flusso dei pazienti si è fermato da una dozzina di giorni. «Il 26 novembre potremmo avere tutti i posti letto liberi per mancanza di ricoveri», i commenti che si raccolgono nelle due Case di cura. Lino Riemma, amministratore unico della Salus e rappresentante provinciale dell’Aiop (Associazione ospedalità privata), ha formalizzato queste preoccupazioni in un comunicato in cui precisa che «il personale medico e paramedico non può essere messo in mobilità improvvisa e senza una programmazione che salvaguardi dai rischi di una grave perdita di personale qualificato sempre più difficile da reperire». I posti letto destinati a questi pazienti variano a seconda delle necessità, la «massima capienza» in Salus e Quisisana sfiora le 200 unità. Nei reparti interessati, scrive Riemma, il numero dei ricoveri non viene determinato «dalle Case di Cura ma dalle esigenze epidemiologiche che si manifestano nella popolazione nel corso dell’anno». Nelle due cliniche «l’attività privatistica è pressoché inesistente ed è stata ridotta ai minimi termini per espressa richiesta dell’Asl». Che, chiarisce Riemma, ha inteso in questo modo ridurre il numero di ricoveri ritenuti impropri. Lo stesso ragionamento arriva da Giorgio Piacentini, presidente di Quisisana, che ad oggi ha 33 pazienti ancora ricoverati (una trentina alla Salus) che «continueranno a calare nei prossimi giorni – prevede – Qui lavorano medici, infermieri e oss che fra poco non avranno più un’attività da svolgere. Aspettiamo che l’Asl ci convochi, al più presto».l

Gi.Ca.

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