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Il cordoglio

Casumaro, l’omaggio dei carabinieri al collega trovato senza vita

Annarita Bova
Casumaro, l’omaggio dei carabinieri al collega trovato senza vita

Genitori e familiari distrutti cercano risposte

04 novembre 2023
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Casumaro Ieri mattina nella camera mortuaria dell’ospedale Sant’Anna di Cona i carabinieri di Ferrara hanno voluto rendere omaggio al giovane maresciallo di 29 anni che il 31 ottobre scorso si è tolto la vita sparandosi con la pistola d’ordinanza mentre si trovava in caserma a Casumaro. Facce contrite dal dolore e forse anche dalla rabbia in molti casi non sono riuscite a trattenere le lacrime davanti alla disperazione di una madre e di un padre costretti a sopportare il dolore più grande. «Oggi è il giorno del silenzio - le uniche parole pronunciate nell’atrio freddo e grigio -, da domani si vedrà e certamente qualcosa deve iniziare a cambiare». A dare sostegno anche l’avvocato Denis Lovison: «So cosa significa», ha detto sotto voce.

La nota Il maresciallo aveva 29 anni ed era da poco arrivato a Casumaro. Abitava nella provincia di Salerno e aveva davanti una brillante carriera. O almeno, di questo erano convinte le persone che lo circondavano ma lui, evidentemente, ha iniziato in qualche modo a sentirsi schiacciato da tante responsabilità e da una vita, quella militare, che sembra essere molto dura. Agli inizi. Il 31 ottobre alcuni colleghi, preoccupati per il suo insolito ritardo, lo hanno cercato nella caserma e lo hanno trovato senza vita. Immediatamente è stato allertato il servizio di emergenza 118, ma ogni sforzo da parte degli infermieri e dei medici è stato vano.

«Il sindacato unitario lavoratori polizia locale, esprime la più stretta vicinanza ai carabinieri della Stazione di Casumaro e a tutti i colleghi dell’Arma dopo il suicidio del collega - si legge in una nota a firma di Luca Falcitano, segretario regionale Sulp Emilia Romagna -. È necessario che le amministrazioni attivino percorsi specifici percorsi di sostegno psicologico per gli operatori di Polizia, infatti sono in costante aumento i suicidi tra le forze dell’ordine, un dato su tutti deve far allarmare l’opinione pubblica: dall’inizio dell’anno si contano già 38 suicidi di operatori in divisa». E aggiungono: «questo fenomeno che si sta espandendo ad occhio molto spesso viene sottovalutato dalle istituzioni e da molti Comandi di Polizia che sottovalutano le situazione di stress a cui quotidianamente sono esposti agenti ed ufficiali di tutte le forze di polizia. Le amministrazioni non sottovalutino il problema: troppo spesso ci si dimenticano del “male oscuro”. Occorre prevenire questi fenomeni per evitare di piangere poi in occasione di situazioni che con adeguati percorsi si potevano affrontare».

La questione è molto delicata, il telefono del carabiniere sarebbe già stato analizzato e alcuni colleghi ascoltati. Da capire anche cosa la famiglia ha intenzione di fare e che strada intenderà intraprendere.

Certamente una morte così violenta e per certi versi anche improvvisa deve essere compresa ed un percorso, come sollecitato dal sindacato, intrapreso anche a supporto dei colleghi che non riescono a capacitarsi di quanto accaduto ma che forse possono aiutare a trovare qualche risposta. l

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