La Nuova Ferrara

Ferrara

Il piano

Ferrara, piazza Travaglio “tappeto verde”. Ma i parcheggi sono a rischio

Stefano Ciervo
Ferrara, piazza Travaglio “tappeto verde”. Ma i parcheggi sono a rischio

Affidato studio di fattibilità che prevede: «massima riduzione dell’area carrabile». Assicurati carico e scarico, disabili e auto elettriche con ricariche e bike sharing

04 novembre 2023
2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Piazza Travaglio da riqualificare in direzione sostenibilità, con effetto-spugna per l’acqua piovana, ma anche senza posti auto per la sosta, o quantomeno limitati a categorie specifiche. Sono queste le indicazioni che il Comune ha dato alla società incaricata dello studio di fattibilità per il progetto dal nome suggestivo, “Il tappeto verde”, in vista di un intervento a questo punto destinato alla prossima legislatura.

La piazza, sono le premesse dello studio affidato dal direttore generale Alessandro Mazzatorta, pur essendo in pieno centro, «è oggi relegata a ruolo marginale di area di transito e parcheggio assolvendo solo in minima parte alla sua naturale vocazione di spazio di aggregazione, incontro e socialità. Risulta, pertanto, evidente la necessità di restituire dignità architettonica e nuova qualità a questo luogo urbano implementandone l’attrattività». L’obiettivo dichiarato è di ottenere «uno spazio attraversabile, flessibile, utilizzabile spontaneamente che incentiva le possibilità di sosta, ma anche adatto ad ospitare una molteplicità di attività e manifestazioni, una pluralità di allestimenti ed eventi culturali e ricreativi». Sono sette i punti chiave del progetto che viene identificato come intervento di riqualificazione urbana ed ambientale: il primo è «la massima riduzione della porzione di area carrabile: sarà definito uno spazio per operazioni di carico e scarico a servizio delle attività commerciali, uno spazio per la sosta degli utenti disabili, per la sosta delle auto elettriche con relativi punti di ricarica e postazioni di bike sharing». In questa visione non sembra esserci posto per i parcheggi a rotazione.

Gli altri punti sono l’inserimento di superfici verdi «sia orizzontali che verticali» e di piante resilienti, per la creazione di oasi di ombra e fresco; interventi di desealing e riduzione delle pavimentazioni in asfalto ed impiego di pavimentazioni drenanti riflettenti il calore; riutilizzo dell’acqua piovana con un sistema di raccolta (tipo Permavoid System) che «come una sorta di grande spugna immagazzina e conserva l’acqua meteorica, per restituirla, attraverso naturali meccanismi di capillarità al terreno in cui sono posti a dimora gli alberi, senza utilizzo di energia, pompe o valvole»; infine aggregati riciclati al posto degli inerti da cava per il fondo, illuminazione a basso consumo energetico, sedute ed altri elementi di arredo urbano «innovativi e inclusivi».

Lo studio di prefattibilità, assegnato dopo una gara con Intercent al Consorzio futuro in ricerca per 15mila euro, prevede un’analisi dei flussi pedonali, ciclabili e carrabili, la valutazione sugli usi commerciali e a mercato, le criticità relative allo smaltimento della pioggia. Viene poi promesso l’avvio di un percorso partecipativo, con professionisti del settore, per cercare di condividere le scelte. l

Stefano Ciervo

© RIPRODUZIONE RISERVATA